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CARLO BARBERA

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CARLO BARBERA:

Nasce a Partanna il 1° Agosto 1932
Muore a Trapani il 6 Agosto 2000

Secondo di quattro figli, sin da giovanissimo è impegnato in attività cittadine e di solidarietà organizzate dall'azione cattolica di cui sua madre, Maria Liotta, è fervida attivista e presidente.
Nel 1946 si trasferisce a Palermo per proseguire gli studi, frequenta il Liceo Classico Ranchibile dei Padri Salesiani nel quale viene educato con rigore etico e morale sotto l'attenta e autoritaria guida dello zio Padre Casimiro Liotta, latinista e docente di lettere antiche.
A Palermo si aprono orizzonti molto più ampi, il capoluogo risente maggiormente i fermenti e le tensioni di quegli anni, l'instaurarsi della Repubblica e i problemi post bellici hanno creato un clima incandescente di entusiasmo, di scontri e di partecipazione politica. In questo clima si forma il suo carattere determinato e cresce in lui un forte senso dello stato accompagnato da una tensione etica che sarà sempre viva e sempre coerente.
Alle iniziative della chiesa, se pur credente, preferisce il clamore delle manifestazioni di piazza e le lotte dei cittadini per il lavoro, per la terra e per i diritti sociali.
I primi anni di frequenza universitaria vengono interrotti da un evento che, oltre a cambiare la vita economica della sua famiglia, lo toccherà profondamente; l'azienda del padre per la produzione di farina e pasta, da poco rivoltasi al mercato palermitano, dopo reiterate minacce viene distrutta totalmente da un incendio doloso.
Nel 1955 si laurea in giurisprudenza all'Università degli Studi di Palermo con il massimo dei voti e la lode, discutendo una tesi sulla riforma della pubblica amministrazione negli anni della Costituente.
Da dirigente dell'Ente Sviluppo Agricolo della Regione Siciliana, si dedica con passione a favorire l'acquisizione delle terre spettanti ai contadini in conseguenza alle nuove norme sull'agricoltura, denunciando presso gli uffici centrali le disagiate condizioni di vita e di lavoro nelle campagne trapanesi.
Nel 1957 sposa Margherita Occhipinti, sarà per lui non solo una moglie affettuosa, ma una compagna e dirigente socialista con cui dividerà future battaglie politiche e sociali.
Nel 1958 l'incontro con il Senatore Ludovico Corrao, futuro padre delle Orestiadi di Gibellina, crea le condizioni per una sua diretta partecipazione alla politica attiva.
Nel 1960 viene eletto al consiglio comunale di Trapani nella lista dell'U.S.C.S.. Da allora sarà eletto ininterrottamente fino al 1985, anno in cui decide di non candidarsi. Per la storia personale, gli ideali e le sue esperienze partecipative, sciolto l'U.S.C.S., si avvicina all'area socialista, quindi sente naturale l'iscrizione al partito socialista italiano, sarà un legame esaltante e indissolubile.
Nel 1964 inizia a frequentare la ridente cittadina di San Vito Lo Capo che amerà fino alla fine dei suoi giorni, sarà per lui non solo luogo di distensione ma anche di turbamento e di ispirazione politica.
Nel 1968 il suo paese natale viene distrutto dal terremoto del Belice, trasferisce i suoi familiari a San Vito lo Capo e dà voce alla protesta dei cittadini terremotati intervenendo presso il ministro dei lavori pubblici On. Salvatore Lauricella, suo sincero amico e futuro compagno di tante battaglie socialiste. Nel 1976 viene eletto segretario provinciale della federazione di Trapani del Partito Socialista Italiano, accreditandosi come politico corretto, autorevole e dalle raffinate strategie. Nello stesso anno, in seguito all'alluvione che ha causato 12 morti, ospita a Trapani il nuovo segretario Nazionale del PSI Bettino Craxi e ottiene l' impegno del gruppo parlamentare socialista per la realizzazione di una nuova rete fognaria per la città di Trapani.
Nello stesso anno viene operato al cuore al San Luke Hospital di Houston.
Nel 1977 viene eletto alla direzione siciliana del PSI, sarà componente dell'esecutivo regionale.
Nel 1978 entra nella direzione nazionale del Partito Socialista a Roma, farà parte della commissione nazionale di garanzia, organismo del partito atto a giudicare i compagni che hanno avuto comportamenti illeciti, guidata con autorevolezza dal partigiano e giurista On. Prof. Giuliano Vassalli (colui che organizzò la fuga dal carcere di Pertini e Saragat, poi torturato dalle SS in via Tasso). La collaborazione con i compagni Vassalli, Pertini, Aniasi ed altri esalterà in lui i valori già fondati di onestà, di giustizia e di libertà.
Nel 1979 partecipa come delegato ai lavori del congresso del Partito Socialista Greco di Andreas Papandreou, negli anni ancora turbolenti successivi la caduta della dittatura del regime militare dei colonelli. Si guadagna la stima e la considerazione di molti compagni della direzione nazionale con cui manterrà nel tempo rapporti di amicizia e di collaborazione.
Come amministratore del comune di Trapani, ricoprirà negli anni e in più occasioni la carica di vice sindaco e di assessore con delega in diversi settori. Nel 1980 viene eletto sindaco della Città di Trapani, si batterà per garantire i diritti dei cittadini soprattutto dei più indifesi, pretenderà il rispetto delle regole e la trasparenza amministrativa. Interviene energicamente presso il governo centrale per realizzare a Trapani una sede universitaria, programma e avvia la realizzazione di nuove e necessarie opere pubbliche. Precorrendo i tempi, intuisce che per Trapani sarà presto inevitabile l'incontro in massa con il mondo musulmano, per questo promuove una serie di scambi culturali ed economici tra Trapani e la Tunisia, sostenendo la creazione di una camera di commercio italo tunisina e stipulando accordi con il console generale della Tunisia Said Ben Mustapha per la costruzione di una moschea a Trapani. Apre la città agli scambi culturali, invita intellettuali, storici e artisti a partecipare alla vita culturale della città, tra questi l'intellettuale Costas Valetas sindaco di Atene con una delegazione di poeti greci, il cardiochirurgo americano Mark Frank Sandiford, l'antropologo Prof. Antonino Buttita, il pittore Gianbecchina e altri.
Nel 1985 deluso dal nuovo corso della politica, che aveva spinto il partito ad una continua resa dei conti tra correnti interne, decide di non candidarsi alle elezioni amministrative convinto "che la politica è ridotta a guerre tra bande priva di qualsiasi fermento morale, sociale e ideologico". Si ritira nella sua San Vito Lo Capo, la cui pace e bellezza aveva voluto condividere con numerose personalità e amici, mantenendo sempre vivo il dialogo con amministratori locali e cittadini.
Nel 1987 viene nominato dal Parlamento Regionale Siciliano Presidente della S.A.R.C.I.S. (società azionaria per la ricerca e coltivazioni di idrocarburi Sicilia). Si batte per il controllo e la programmazione degli standard qualitativi e ambientali delle aree nelle quali insistono gli impianti di estrazione, risana le casse dell'ente, suggerisce al Parlamento meccanismi e strategie al fine di aumentare i vantaggi economici dei siciliani dai ricavati dell'estrazione petrolifera. Per i risultati e l'autorevolezza raggiunta nel settore, governi di diverso colore politico gli riconfermano la carica di Presidente per diversi anni.
Nel 1990 viene eletto consigliere del Comune di San Vito Lo Capo ricoprendo la carica di capogruppo.
Nel 1992 subisce un secondo intervento al cuore al San Luke Ospital di Houston.
Nel 1993 viene eletto sindaco di San Vito Lo Capo e inizia subito una importante e necessaria opera di risanamento delle casse comunali, propone un modello di sviluppo del paese indirizzato prevalentemente alla salvaguardia e alla valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche, storico culturali. Intuisce che occorrono regole certe e opportune sul piano urbanistico in quanto le deroghe, gli abusi, l'incertezza del diritto, non avevano fatto fare il salto di qualità che il paese avrebbe meritato e lo avevano esposto alle attenzioni di "speculatori senza scrupoli". Per questo motivo nello stesso anno conferisce l'incarico al Prof. Pierluigi Cervellati, dell'Università di Venezia, per redigere il Piano regolatore generale di San Vito Lo Capo.
Nel febbraio del 1994, sette mesi dopo l'incarico al progettista Prof. Cervellati, con decreto dell' Assessorato al Territorio e Ambiente, sorprendentemente la Regione Siciliana scioglie il Consiglio Comunale di San Vito Lo Capo.
Il 27 giugno del 1994 viene rieletto sindaco di San Vito Lo Capo capeggiando una lista civica che, in segno di sfida, non esita a chiamare "Amministrare con Onestà", sicuro del suo percorso politico corretto, competente e irreprensibile.
Stimola i Sanvitesi attraverso pubbliche assemblee ad essere protagonisti del cambiamento in corso, è un richiamo all'orgoglio e all'etica ma anche alla correttezza e alla responsabilità individuale. Promette loro che farà la sua parte fino in fondo garantendo regole certe per lo sviluppo, avviando forti e adeguate iniziative rivolte a salvaguardare le coste, il territorio e il paesaggio, uniche ricchezze del paese.
Iniziano le proteste, le pressioni e le intimidazioni ma nonostante ciò va avanti con più determinazione per la strada promessa ai Sanvitesi.
Il 23 Dicembre del 1995 viene fatto oggetto di un attentato che distruggerà la sua abitazione di San Vito Lo Capo, nella quale aveva deciso di trasferirsi stabilmente. Accertata la mano mafiosa dagli atti delle indagini, è invitato affettuosamente da molti amici e sostenitori, soprattutto per il suo percorso clinico, a lasciare la carica di sindaco. Tale invito viene da lui energicamente rifiutato e prosegue con maggiore determinazione la sua azione politica rimanendo a fianco dei cittadini di San Vito Lo Capo, ponendo in tal modo un argine netto al malaffare e rendendo la legalità un elemento di orgoglio e di riconoscimento del paese. Realizza e avvia necessarie opere pubbliche, migliora i servizi cittadini e programma importanti interventi strutturali. Intuisce il prestigio e la forza trainante del Cous Cous Fest. che porterà per la prima volta alla Bit di Milano, iniziando così la internazionalizzazione della tipica manifestazione sanvitese.
Nel 2000, pochi giorni prima della sua morte, non verrà riconfermato Presidente della S.A.R.C.I.S. dal Governo Regionale presieduto dall'On. Angelo Capodicasa.
Trascorre gli ultimi suoi giorni a San Vito Lo Capo, si spegne a Trapani il 6 Agosto del 2000.



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