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GIUSEPPE CAFIERO

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GIUSEPPE CAFIERO:

Nasce a Trapani il 5 ottobre 1903
Muore a Trapani il 3 maggio 1973

Studia a Trapani come pittore con il Parisi e a Palermo con lo scultore Francesco Cocchiera. Prolifico artista mostra una particolare sensibilità per le tecniche scultoree tradizionali, prelidigendo quella realizzata con “tela e colla” ampiamente diffusa nell’ambiente artistico trapanese del Sei-Settecento. Esegue numerosi ritratti: del maestro Parisi e del Padre (N. Passalacqua, 1935). Alla fine degli anni ’40 realizza il ritratto di Antonio Scontrino, conservato alla Biblioteca Fardelliana di Trapani. L’opera in gesso doveva essere fusa in bronzo, ma poi non venne realizzata. Presso la Villa Margherita di Trapani nel 1969 esegue il ritratto del Maestro De Santis in bronzo. Più articolati altri interventi plastici quale una grande statua di Cristo benedicente per una cappella del Cimitero di Trapani (fine anni ’30 inizi anni ’40); il bel monumento in marmo a Livio Bassi realizzato introno al ’50 per l’aeroporto Militare di Birgi e il monumento in marmo ad Antonio Lavaggi presso l’ex Aeroporto di Milo a Trapani, oggi sede del CNR.
Le superfici scabre, insieme ad una notevole forza plastica del modellato pongono il linguaggio di Cafiero nei filoni più accreditati della scultura italiana di quel tempo. Agli inizi degli anni ’60 esegue un bassorilievo in poliestere per la cappella della famiglia Centone al Cimitero di Castelvetrano. Gran parte della produzione precedente al secondo conflitto mondiale è andata perduta a causa dei bombardamenti che hanno distrutto la casa e lo studio dello scultore. Poiché il lavoro artistico non gli procurava una sufficiente autonomia economica, per lungo tempo ha lavorato in qualità di disegnatore, prestando servizio presso l’Istituto Autonomo Case Popolari di Trapani. Nel dopoguerra ricostruisce con grande sapienza artigianale quattro dei gruppi dei Misteri già nella chiesa di S. Michele a Trapani: La lavanda dei piedi, la coronazione di spine, La ferita al Costato e Il trasporto al Sepolcro, reinserendo nei nuovi rifacimenti frammenti originali recuperati. Poco dopo restaura anche il gruppo raffigurante Gesù nell’Orto.
In seguito, continua ad effettuare parziali restauri e puliture degli altri gruppi con la collaborazione del figlio Benvenuto. Tali richieste gli erano formulate per la sua profonda conoscenza della tecnica della “tela e colla”, ormai totalmente in disuso nel trapanese. Presso il figlio Benvenuto si conservano le sculture "il pensoso" e "Testa di bimbo" mentre un ritratto di picciotto in alabastro fu acquistato dall’allora direttore del Museo Civico di Agrigento. Esegue anche restauri pittorici come attestano gli affreschi del Cappellone della Cattedrale di San Lorenzo a Trapani e alcune tele del Museo Pepoli (G. Giannitrapani. 1951).
Esegue anche decorazioni pittoriche parietali e opere su tela o tavola, raffiguranti, queste ultime, per lo più ritratti e marine. Si ricorda ancora che verso il 1940 esegue il ritratto di Mons. Ferdinando Ricca, Vescovo di Trapani (il gesso si conserva presso la collezione del figlio B. Cafiero). Altre opere si custodiscono preso famiglie dell’alta borghesia trapanese; per altre notizie si rimanda a G. Giannitrapani, 1950. (G.B.)


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Questa scheda è stata tratta dal sito www.cafiero.altervista.org

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