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PAOLO CALVINO

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PAOLO CALVINO:

Nasce a Trapani il 22 luglio 1883
Muore a Trapani il 7 gennaio 1975

Figlio di un pittore decoratore di carretti siciliani Domenico Calvino, dimostra a suo padre le grandi potenzialità canore, sino a convincerlo di frequentare tramite una buona conoscenza, il conservatorio di studi lirici di Napoli. Tornato a Trapani gli capita una grande occasione di lavoro. Al teatro storico "Garibaldi". C'è un cartellone della Boeme di Puccini, ma il tenore scritturato da' forfet. L'unica salvezza per il teatro era di sostituire subito il tenore mancante, e viene quindi invitato questo giovane tenore trapanese dalla grande voce. I trapanesi di allora (che avevano già fischiato Enrico Caruso) Si preparano all'evento provvisti di ortaggi di ogni genere, ma siccome il successo fu enorme, ai trapanesi (critici abituali) rimasero gli ortaggi nelle tasche o nelle borse di teatro.
La Boeme di Puccini venne ripetuta a richiesta per tre serate consecutive.
Ma il giovane tenore trapanese non si ferma qui, al non sperato successo fra i suoi conterranei, decide di partire per l'america, dove per mantenersi lavora come pittore decoratore. Poi si inserisce come cantante lirico nei matrimoni degli Italiani, e negli Hotels di lusso di Nev York dove presentava un repertorio composto da romanze e canzoni Napoletane d'epoca.
Fra le tante serate del tenore Italiano Paolo Calvino, capita un certo sig. Mulè, il quale gli fa avere un'audizione al teatro più famoso del mondo "Il Metropolitan". I concorreti erano più di cento e di tutte le nazioni. Paolo canta due romanze di Giacomo Puccini e viene classificato il primo in assoluto e quindi scritturato dal teatro per il suo primo contratto di lavoro per otto anni, ma che viene rinnovato per altri 10 anni, sino alla pensione. Ritorna nella sua Città dove risiedeva la sua seconda famiglia composta di moglie e tre figli avuti nel corso degli anni e delle sue licenze trapanesi. Amava godersi la sua meritata pensione sedendosi nel sedile di marmo difronte la chiesa del Cuore di Gesù, dove raccontava ai suoi amici e conoscenti le sue imprese di cantante lirico con dovizia di particolari, facendo rivivere i suoi racconti fantastici e quasi incredibili di grandiose realizzazioni teatrali nel teatro più famoso del mondo.
Io ero piccolo ma conservo un ricordo di un suo acuto «VINCERO'» che smosse il lampadario a brindoli di murano per almeno tre minuti. Mi sento onorato di aver ricordato ai miei conterranei un grande Trapanese che ha avuto le sue grandi sodisfazioni in una terra non sua e di cui sia io in qualità di nipote, ma anche alcuni Trapanesi interessati all'arte e alla storia di alcuni uomini che sono nati per lasciare la loro traccia.


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Questa scheda è stata suggerita dal nipote Turi Calvino, fotografo, pittore.

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