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MARIANO COSTA

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MARIANO COSTA:

Nasce a Trapani il 4 giugno 1879

Laureato in Lettere, Giurisprudenza, Economia Politica e Scienze Politiche.
Professore di Lettere e avvocato.

Consigliere Provinciale di Trapani per il Partito Socialista e deputato nella legislatura del 1921 ed in quella del 1924. Dichiaratamente antifascista, dopo la secessione aventiniana, per non iscriversi al P. N. F. si dimette da professore di lettere senza aver diritto a pensione, ed intraprende la professione di avvocato.
Fondatore, sino dall'avvento del Fascismo, di Cooperative agricole, leghe, biblioteche ambulanti popolari. La sua azione è notevole nell'agro ericino in favore delle classi dei lavoratori più deboli, i contadini, cui dedica tutta la sua azione.
Dopo il 25 luglio del 1943, fa parte del 1° Governo Bonomi quale sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro, Industria e Commercio.
In data 22 settembre 1945, con Decreto Luogotenenziale, nominato Consultore Nazionale (settembre 1945 - 2 giugno 1946).
Partecipa alle elezioni per la Costituente nella Lista del PSI ed ottiene 6.091 voti di preferenza.
Da un articolo apparso su - La Sicilia Socialista -, aprile del 1924 durante la campagna elettorale per le elezioni politiche, si riporta integralmente:
- L'on. Costa Mariano da Trapani venne ufficialmente al Socialismo più che venticinque anni sono dalla scolaresca della Facoltà di Lettere della Università di Messina, dove insegnavano, allora compagni, i proff. Pascoli, Salvemini e Ricchieri, nel tempo in cui il proletariato della Regina del Faro batteva serrato attorno a G. Noè, la consorteria del barone Cianciolo.
Ma aveva, ragazzo, già sentito il Socialismo nelle indicibili sofferenze dello sforzo, per cui era passato agli studi dalla sua casa di lavoratori senza tradizioni alfabetiche, e nelle condizioni di estremo disagio, che, nel suo Trapanese, la democrazia padronale, ripetutamente vittoriosa, aveva creato ai lavoratori delle città e delle campagne. Stabilitosi per ragioni d'impiego nella provincia di Trapani, aveva ben aperta la sua carriera scientifica con apprezzati saggi specie di fiologia classica, quando la minacciata riscossa dei contadini dell'Agro Ericino chiamava più alto a raccolta.
Fu, com'e tuttavia, da quel giorno uno studioso, certo, e professore stimato, ma milite sopratutto in servizio permanente, accanto ad altri valorosissimi, in quella fitta rete di leghe, cooperative, casse agrarie, altre istituzioni operaie e agricole del Trapanese, che sono una magnifica pagina nella storia del Socialismo dell'Isola.
In Trapani fece a suo tempo con fermezza e fierezza, ma senza iattanza e acredine personale, la questione morale.
La guerra, a cui non aveva plaudito, lo volse ad opere di assistenza e tutela, specie a favore delle vedove e degli orfani dei contadini.
Durante la guerra, poi nel '19 e nel '20, guidò il proletariato del Trapanese alle più elementari rivendicazioni, serenissimamente, compostissimamente. Consigliere provinciale, aveva rivelato eccellenti qualità amministrative, allorché nell'elezioni politiche del 15 maggio 1921 riuscì capolista per la circoscrizione di Girgenti, Caltanissetta e Trapani.
Tenne il mandato con diligenza e competenza in seno a più commissioni tecniche parlamentari, specie nelle questioni riguardanti l'istruzione e la agricoltura.
Morì dignitosamente povero. a Trapani il 6 settembre 1950, lasciando fra amici ed avversari un retaggio di onestà, generosità e coerenza.


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Questa scheda è tratta: dai libri pubblicati dal "Centro provinciale Studi «Giulio Pastore» - Trapani"   a cura di Michele Megale

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