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MONSIGNOR ANGELO ROBINO CAMMARATA

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MONSIGNOR ANGELO ROBINO CAMMARATA:

Nasce a Salemi il 28 agosto 1805
Morì a Salemi il 28 agosto 1868

Arcivescovo di grande talento e di intensa azione pastorale
Fu canonico, curato e vicario foraneo di Salemi. Il 27 giugno 1853 Pio IX lo nominò arcivescovo di Siracusa (consacrato a Roma il 3 luglio, prese possesso dell'arcidiocesi il 22 agosto del 1853). "Fu un vescovo antigiacobino e antigaribaldino, nominato nell'atmosfera post-quarantottesca che si respirò anche nella "sacra congregazione" dei vescovi siciliani del 1850, e che vedeva, nonostante tutto, nell'obbedienza al papa e nella maturazione spirituale del popolo un freno ai "mali" del secolo".(1)
Curò con sollecitudine pastorale la formazione dei seminaristi. Il 16 agosto del 1854 Robino scriveva: "Ci piangeva l'animo nel sentire anche da lontano, e sin dai primi giorni della promozione a questa Chiesa di origine apostolica, che da più anni per fatali circostanze non si apriva quel Seminario che su tutta l'Italia nostra vanta la sua istituzione sin dai tempi del Vescovo Geronimo Bononia, uno dei Padri del Concilio di Trento". Riaprì il seminario diocesano il 1° novembre dello stesso anno.
Preoccupato del rinnovamento della diocesi, il 6 luglio 1858 deplorava, nella relazione ad limina, la corruzione dilagante fra i religiosi, l'insubordinazione, la mancanza di cura pastorale contribuendo a tracciare un disegno niente affatto ingannevole dei problemi della Chiesa siciliana nel XIX secolo.(2) Nella visita pastorale del 1856 fatta a Ragusa così scriveva: "Protestiamo che nel tutto insieme contenti noi restiamo della condotta che si tiene dal clero in generale, sia della parte Inferiore che Superiore di questa Città; ma non vediamo l'amore efficace per il servizio della Chiesa, l'impegno a promuovere il divin culto, lo adempimento di quella sacra missione alla quale col sacerdozio siete stati chiamati non risuona nella vostra bocca quanto si deve, la voce del Signore, manca in certo modo l'istruzione nei fanciulli".(3) Si addolorava, poi, della povertà nel basso clero in tutta la diocesi. Come gesto distensivo a favore del nuovo governo italiano, il 1° settembre 1861 indirizzava ai suoi parroci una circolare in cui li esortava a persuadere "i propri filiani (fedeli) a ricevere con gioia la salutare istituzione della leva che riflette il bene della Patria, la difesa della proprietà dei cittadini, la salvaguardia e l'onore delle famiglie e la buona disciplina, educazione e civilizzazione dei popoli".
"Fu un uomo straordinario, retto e zelante, una figura di grande vescovo - così ce lo descrive Mons. Pasquale Magnano, archivista della Curia Arcivescovile di Siracusa - che si prodigò per il bene della diocesi e dei suoi fedeli, anche se il momento storico non fu politicamente uno dei più felici". Dopo la soppressione del 1866, preso da profondo dolore, ebbe un ictus cerebrale e ne morì; fu osannato dal popolo.(4)
SALVATORE AGUECI
Mons. Angelo Robino Cammarata - (Siracusa: Curia Arcivescovile)
1) http://pti.regione.sicilia.it/portal/page/portal/PIR_PORTALE/PIR_150ANNI/PIR_150ANNISITO/PIR_Schede/ PIR_Ifocusdellastoria/PIR_Ilclerosicilianoeilrisorgimento/PIR_Ivescovi/PIR_AngeloRobino
2) Cfr. ib.
3) Dall'Archivio della Curia Arcivescovile di Siracusa, in "Famiglia parrocchiale", Bollettino della Parrocchia Cattedrale San Giovanni Battista Ragusa, Anno II 2008, Numero 33.
4) Cfr. O. GARANA, I vescovi di Siracusa, Siracusa, 1969, pp. 230-266; cfr. PASQUALE MAGNANO, Memorie siracusane: cronaca e memorie inedite dei fratelli A. e S. Privitera con l'aggiunta [...]. Siracusa, Archivio della Curia arcivescovile, 1980.


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Questa scheda è stata Redatta da Salvatore Agueci

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