STAZIONE TERMINI

Carnieri improvvisi
agli angoli della città
ridono osceni
a ricreare il calore dei sentimenti
come floride piante di stagione
su concimaie d’occasione.
Occhi senza lacrime e senza sguardi
assenti nel brusìo della folla
che passa e raffredda il tepore flebile
di vetrine d’inverno
colme di colori e di riflessi d’acciaio.
Capelli sparsi e rossicci
malandati da notti all’addiaccio
magra e assente impegnata ad arrossare
la cenere della sigaretta
una dietro l’altra.