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IGNAZIO POMA

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IGNAZIO POMA:

Nasce il 20 agosto 1888 a Trapani
Muore il 20 ottobre 1967 a Trapani

Frequentò il Liceo Classico "Ximenes" di Trapani e si laureò in Lettere nell'Università di Palermo nel 1914.
Da quell'anno insegnò prima all'Istituto Nautico di Trapani, poi al Ginnasio di Castelvetrano e di Trapani.
Nell'aprile del 1916 viene chiamato alle armi; nel febbraio del 1917 viene inviato in zona di guerra e nello stesso anno acquisisce il grado di tenente di complemento. A seguito dei fatti di Caporetto fu imprigionato. Rimpatriò, ferito in guerra, nel dicembre del 1918.
Richiamato alle armi nell'agosto del 1940, prestò servizio presso la Censura Militare a Trapani.
Dopo la fine della guerra insegnò nel Liceo di Monte San Giuliano e poi allo "Ximenes", come titolare della cattedra di Latino e Greco.
Dal 1954 fu preside, prima dell'Istituto Magistrale e poi al Liceo Scientifico di Trapani.
Fu fine latinista, meritando gli elogi di Niccolò Rodolico, di cui fu amico, di Ettore Paratore, Quinto Tosatti, Amleto Tardini ed altri.
Nel 1954 gli fu conferita la "Lupa Capitolina" Ottenne anche numerosi riconoscimenti dall'Istituto di Studi Romani.

Collaborò con:
«Archivio Storico della Sicilia Occidentale»
«Latinitas» (Roma)
«Archivio Storico Siciliano» (Palermo)
«Il Faro» (Trapani)
«Libertà e Lavoro» (Reggio Calabria).
«Panorama» (Trapani)
«Il Corriere Trapanese» (Trapani)
«Lurnen» (Marsala)
e alla rivista «Trapani».
Notevole è il saggio di Poma, apparso in «Archivio Storico Siciliano» (Palermo, 47-48, 1927), dal titolo Sulla data della composizione originaria del "Catalogus baronum".

OPERE
- Nox erycino, Trapani, Radio, 1939;
- Guerra e redenzione. (Dramma in quattro atti), Trapani, Radio, 1941;
- Desiderium Matris, Trapani, Radio, 1942;
- Rerum latinorum frustula, Trapani, Radio, 1951;
- Stella ignota, Trapani, Radio, 1952;
- Nox Panormitana , Roma, Istituto di Studi Romani, 1954. (Con Bartalucci e Petrolli);
- Ignati Poma Labores et laudes addita in italicum sermanem conversione, Trapani, Radio, 1961;
- Racconti troponesi di ieri e di un secolo fa, Trapani, Vento, 1962.

CRITICA
- SPINELLI PERTICONE, "Nox Erycina", «Giornale d'Italia», 19 settembre 1940;
- D. MAGRI', "Guerra e redenzione", «Il Popolo di Sicilia», Catania, 12 settembre 1942;
- O. MORRA, "Nox Panormitana", «Giornale d'Italia », 5 giugno 1954;
- V. TITONE, "Labores et ioudes", «Giornale di Sicilia», 12 maggio 1961;
- M. RIZZI, "Lobores et toudes", «Latinitas», Roma, 1961, n" 4;
- I. MARUSSO, Racconti trapanesi, «Celebes», Trapani, 1962, p. 131.


Una Nota di Alberto Barbata (Bibliotecario in Terra di Paceco)
Certamente ci sono delle figure di uomini di cultura dimenticate nella nostra città. La figura del latinista Ignazio Poma è una di queste.
Studiosi la cui storia è stata in parte colmata dal repertorio “Novecento Letterario” di Salvatore Mugno.
Quando ero studentello di ginnasio, ebbi la ventura di essere alunno della moglie del preside Poma, la professoressa di francese Maria Vultaggio.
Figura indimenticabile che parlava di continuo tre lingue, l’italiano, il francese ed il siciliano. Vestiva di nero e sembrava uscisse da una di quelle fotografie di fine ottocento del cav. Leone o di Oreste Lo Forte.
Ignazio Poma, nato nel 1888 e non nel 1898 come scrive Mugno, discendente da una antica famiglia dell’agro ericino, era già un mito per avere vinto il «certamen capitolinum» nel 1954 ed aveva ricevuto in premio la lupa capitolina, ricevendo l’elogio di Rodolico, di Ettore Paratore ed altri studiosi.
Latinista eccelso era l’orgoglio di Trapani e non disdegnava di scrivere di folklore sulla Rivista “Trapani”, diretta dall’indimenticabile Gianni di Stefano. Aveva scritto “Così un secolo fa pregava il popolo trapanese” (1962) e poi “Un interessante «Contrasto d’amore» in dialetto siciliano (1967), ma rimane oltremodo interessante la sua passione per la letteratura popolare ed infatti aveva raccolto i “cuntura” trapanesi, alla maniera del Pentamerone del Basile napoletano. Un patrimonio che si sarebbe disperso e che risiedeva nella mente dei vecchi trapanesi che raccontavano storie lunghissime ai figli e ai nipotini nelle lunghe notti d’inverno.
“Racconti trapanesi di ieri e di un secolo fa” vide la luce nel 1962 con i tipi di Antonio Vento Editore ed ebbe notevole risonanza, per poi scomparire nel nulla, tipico di una città sonnolente come la mediterranea Trapani.
Per inciso nella bibliografia mugniana è assente una lettera in latino, interessante per il periodo storico in cui fu scritta, l’anno 1943, nel periodo critico della storia italiana. Il suo titolo è emblematico e oltremodo significativo : «Liberae Filiis Americae eorumque Principi Franklino Delano Roosevelto Epiniciumn a Pace Bartholomeo in Anglicum sermonem conversum», stampato dalla Casa Editrice Radio del cav. Gustavo Ricevuto.
L’unico giornale trapanese a riportare un breve elogio funebre ed una fotografia, fu l’attento “Trapani Sera” alla fine di ottobre del 1967.
A futura memoria, direbbe Leonardo Sciascia.


Un interessante "Contrasto d'amore" in dialetto siciliano
Così un secolo fa pregava il popolo trapanese
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Questa scheda è tratta dal libro: NOVECENTO LETTERARIO TRAPANESE di Salvatore Mugno
e un grazie per il contributo di Alberto Barbata

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