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NICCOLO' RODOLICO

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NICCOLO' RODOLICO:

Nasce a Trapani il 14 Marzo 1875
Muore a Trapani il 19 Novembre 1969

Niccolò Rodolico per più di 70 anni egli medito su problemi storici, e scrisse di cose storiche; ma la sua prima, originaria vocazione non fu storica: bensì letteraria.
Fece il suo esordio con un lavoretto di critiche letterarie sulla satira nelle poesie siciliane di Giuseppe Marco Calvino - un poeta trapanese e già in questo lavoro giovanile - scritto a soli 22 anni, si rivela l'inclinazione letteraria di Rodolico. Una inclinazione per la poesia civile, che é poi - o può essere - l'espressione o l'apertura verso interessi politico-sociali.
Che questi interessi fossero ben desti in quel giovane, viene fuori chiaramente da certe sue sottolineature dei versi dedicati alle misere condizioni del pescatore "nudu, crudu, affamato, arripuddutu" e dal contadino "che a stentu appena 'm piedi si mantennu".
Si manifesta già qui una nota che accompagnerà il Rodolico storico per tutta la sua vita: quella nota di umana comprensione, di cristiana simpatia per le classi desiderate, che contraddistinguono la tematica di molti suoi lavori.
E' più semplice capire adesso, perché quel giovane ventenne da Trapani sia stato attratto a studiare a Bologna dal gran nome del Carducci e dalla poesia civile carducciana che allora, sul finire del secolo, andava per la maggiore.
Nella sua alacre vecchiezza, Rodolico ha raffigurato che cosa significasse allora la scuola del Carducci per tanti giovani studenti dalle diverse provenienze; qui egli visse un clima post - risorgimentale - non certo senza contrasti e non senza curiose combinazioni socialiste - garibaldine - mazziniane - fino alla 1^ Guerra Mondiale.
Il Carducci poeta civile lo avvio alla storia, la quale allora, nello ateneo bolognese aveva la sua massima espressione Pio Carlo Folenti Fossati.
Non ci meraviglia quindi se proprio il suo primo grande lavoro, che era poi la sua tesi di laurea, aveva come oggetto Taddeo Pepoli eil suo governo a Bologna.
Da questo primo lavoro al successivo: il prezioso libreccino sul "Popolo Minuto" pubblicato a ventisei anni che aveva come tema la crisi del 1378- 1382, nella quale le classi popolari fiorentine elaborarono i loro trionfi e insieme il loro declino.
Un'opera questa di circa ottanta pagine che rivela le grandi capacita del Rodolico medievista.
In seguito ne uscirà fuori il volume su "La Democrazia Fiorentina al suo tramonto" opera questa che gli assicurerà la fama di medievista storico; nell'opera "Note di storia fiorentina 1373 - 78" c'è un gran salto: non di anni, ma di qualità, di ispirazione.
In questo breve intervallo, infatti, c'é stato il corso di perfezionamento a Firenze (dove lui rimase in seguito come docente) alla scuola Villari, ma c'è stato soprattutto l'incontro con compagni di studi: Cesare Battisti, Giovanni Gentile, Gaetano Salvemini.
Quella vena che si e vista fin dai suoi primi scritti continuerà a manifestarsi in un'altra grande opera "Popolo agli inizi del Risorgimento nell'Italia Meridionale", mentre sul piano risorgimentale si muove anche un'altra grande opera "Il Carlo Alberto" in tre grandi-volumi (l'opera usci con la data di Firenze 12 Agosto 1943).
Rodolico aveva varcato la soglia dei settanta anni, la sua bibliografia completa è stata recensita fino al '44, ma anche dopo il 44 si e provato a mettere insieme circa altri 60 volumi (anche se certamente sono molti di più, e vi brillano i manuali di storia che Rodolico scrisse per gli alunni dei Licei d'ltalia).
"Non si scrive in modo da potere essere compreso da infinite generazioni di studenti se non si e storici veramente grandi d'impegno e di umanità, oltre che, naturalmente di scienza" ha detto qualcuno.
Ma la scienza ad un certo punto non può più bastare, occorre l'umanità e questa dote Rodolico la possedeva al massimo.
Ed è a questo italiano, a questo grande indicatore del nostro passato, a questo oratore attento, scrupoloso, di tutte le epoche della nostra storia che il Liceo Ximenes di Trapani insieme alla Libera Università del Mediterraneo, ha organizzato un Convegno, un momento per commemorare la figura di un grande figlio di Trapani; radici queste che Rodolico non rinnego mai, neppur quando ne avrebbe forse avuto convenienza e maggior gloria. Nel Convegno tenutosi nei nuovi edifici della Libera Università del Mediterraneo erano presenti i parenti e gli amici piu vicini a Niccolo Rodolico, Gaspare Rodolico, Nicoletta Rodolico, Leonardo Rodolico, Anna Maria La Cava, Filippo Terzo, lo storico Francesco Brancato, Giuseppe Marrocco, preside del Liceo Ximenes, il presidente della Libera Università Giuseppe Garraffa, Io storico Professor Giuseppe Gianrizzo.
Una carrellata di ricordi, di sentimenti e stati d'animo hanno trasportato i partecipanti nell'intimità di Rodolico, in quell'atmosfera che in quella aula si era creata e che riusciva a ricreare una sorta di grande famiglia, e "Scriveva con accanto un vecchio gatto rosso - così ci ha confidato il figlio Gaspare.
Gli piaceva intrattenersi in discorsi in cui si parlava degli stati d'animo e degli affetti.
Egli - ha continuato Gaspare Rodolico - viveva per l'amore di tre cose: il lavoro, perché allietava i dolori della vita, la gioventù perché si e a contatto con la vita e Trapani, la sua città natale".
Molte le lettere che Rodolico mando ai suoi amici e nel corso del Convegno sono state lette, testimonianze anche queste della grande umanità, del grande bisogno di amare e del sentirsi amato; sentimenti questi che caratterizzavano la personalità del Rodolico.
A chiusura dei lavori il Preside Marrocco ha reso ufficiale la notizia dell'intitolazione dell'aula magna del Liceo Ximenes a Niccolò Rodolico.


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Questa scheda è stata tratta da un articolo scritto da Rosy Bernardi per il giornale REGALBESI anno 3 nr. 12 - Dicembre 1989.

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