Archivio culturale di Trapani e della sua provincia

Giuseppe Romano

da: Santa Caterina alla Colombaia

Breve storia delle carceri della provincia di Trapani


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LA FORTEZZA DI SANTA CATERINA E LA LEGGENDA DI:
OSSO, MASTROSSO E CARCAGNOSSO

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La colonia penale di Favignana è venerata come un santuario della n'drangheta. Da uno dei tanti "codici" della n'drangheta sequestrati a n'ndranghetisti calabresi si legge: Giovanotto, mi sapete dire dove avete ricevuto il vostro primo onore? - All'isola di Favignana!
Molti non sanno che, secondo la leggenda, fu sull'isola di Favignana, o meglio all'interno della fortezza di Santa Caterina che furono fondate le regole che daranno poi vita alla Mafia, alla Camorra e alla N'drangheta.
La leggenda affonda le radici nel XV secolo, quando Osso, Mastrosso e Carcagnosso, tre mitici cavalieri spagnoli appartenuti ad una associazione cavalleresca fondata a Toledo nel 1412 (La Garduna), fuggendo ai ferri spagnoli e a bordo di una barchetta spinta da 5 vele (tanti quanti erano i membri onorati di ciascuna società) e con a bordo 7 marinai (erano infatti 7 le leggi primarie che regolavano la vita degli uomini d'onore e delle loro bande in Campania, Sicilia e Calabria), arrivarono all'isola di Favignana.
Lì, lavorarono per 29 anni all'interno delle "viscere" della fortezza di Santa Caterina, per stabilire le "regole sociali"; alla fine di questo lungo lavoro si divisero. Osso rimase in Sicilia, Mastrosso girovagò per tutta la penisola ma si stabilì a Napoli, Carcagnosso dimorò in Calabria. Diffusero, quindi, le regole sociali di quella che sarebbe divenuta la Mafia in Sicilia, la Camorra in Campania e la n'drangheta o Famiglia Montalbano, in Calabria.
Una leggenda che, probabilmente, è servita a creare un mito, a nobilitare le ascendenze, a costituire una sorta di albero genealogico con tanto di antenati.
Il giuramento di fedeltà del n'dranghetista, infatti, prevede la recita della seguente formula che tradotta in lingua italiana, recita:

"Giuro su quest'arma e di fronte a questi nuovi fratelli di Santa di rinnegare la società di sgarro e qualsiasi altra organizzazione, associazione e gruppo e di fare parte della Santa Corona e di dividere con questi nuovi fratelli di Santa la vita e la morte nel nome dei cavalieri Osso, Mastrosso e Carcagnosso. E se io dovessi tradire, dovrei trovare nello stesso momento dell'infamia, la morte".

Ma anche il giuramento dell'affiliato alla n'drangheta rimanda alle presunte nobili ascendenze dei cavalieri:

"Vi impongo, a nome degli anziani antenati nobili conti di Russia e cavalieri di Spagna che hanno patito ventinove anni di ferri e di catene, Osso, Mastrosso e Carcagnosso, di consegnare, se ne avete, tutte le armature bianche e al pari tutte le armature nere. Se le avete e non le consegnerete subito, quando verranno trovate, con queste stesse armature sarete praticati"

E pur con alcune varianti, a seconda della zona della Calabria ove avviene il reclutamento del picciotto o "battesimo" si fa sempre riferimento ai tre mitici cavalieri. Durante il battesimo, che viene celebrato in un posto isolato, preferibilmente una caverna in montagna - alla presenza del numero minimo di 5 picciotti, il celebrante che è uno n'dranghetista anziano, pronuncerà le prescritte frasi:

"Battezzo questo locale santo, sacro e inviolabile nella stessa maniera nella quale lo hanno battezzato i nostri avi dai quali discendiamo: i cavalieri spagnoli Osso, Mastrosso e Carcagnosso. E se un tempo questo luogo era un posto comune, da questo momento diventerà un luogo santo, sacro e inviolabile. Se qualcuno non lo riconoscerà come tale ne pagherà le conseguenze con cinque zaccagnate (coltellate n.d.a.) nella spina dorsale, come è scritto sulla regola sociale".

Favignana e Santa Caterina, sono citate anche nella canzone "N'drangheta, Camurra e Mafia" (album Il Canto della Malavita, cantata da Mimmo Siclari - Amiata Records 2003 - Firenze):

'Nta na notti di un tempo che fu/ Tri cavalieri ddà Spagna se partiru/ Dall'Abbruzzi a Sicilia passaru/ e ppoi ccà in Calabria se firmaru/ Ventun anni lavuraru sutta terra/ Pè fundari li regoli sociali/ Leggi d'onori e di guerra/ Leggi maggiori, minori e criminali/ E sti regoli di sangue e d'omertà/ Da padre a figghiu si li tramandaru/ Chisti su i leggi ddà società/ Leggi cu signu 'nta storia lassaru/

N'dranghita, Camurra e Mafia/ E' Società organizzata/
N'dranghita, Camurra e Mafia/ Sicilia, Napoli, Calabria onorata/

Na matina mmenzu di lu mari/ Na barchicedda vitti navigari/ Ccù cinqu veli e setti marinari/ Uno di chisti mi vosi domandari/ Giovanotto diciti chi circati/ Onori e sangu eu ci rispundia/ Supra a sta barca si vui inchianati/ Onori e sangu truvamu pè la via/ E me purtaru ammenzu di lu mari/ N'ta n'isoletta i nomu Favignana/ Oh genti tutti chi stati a scutari/ Chista è na terra vicina e assai luntana/

N'dranghita, Camurra e Mafia/ Leggi d'onori leggi d'omertà/
N'dranghita, Camurra e Mafia/ Pe cù sgarra nessuna pietà/

Ddà c'era nu casteddu ccù tri stanzi/ Undi la prima puzzava infamità/ Tri gucci di sangu 'nta secunna 'nci truvai/ Mentri 'nta terza nu corpu di società/ Degnu e meritevoli fui arricanusciutu/ Sutta l'arberu da scienza abbattiatu / Onoratu circulu a tutti vi salutu/ Fino a la morti a vui su vinculatu/ Io fazzu l'omu pi sangu e onori/ E pi scacciari l'infami e traditori/ Mentre e perdunu nuddu ha pietà/ Chistu m'imponi 'stu corpu e società/

N'dranghita, Camurra e Mafia/ E' Società organizzata/
N'dranghita, Camurra e Mafia/ Leggi d'onori leggi d'omertà/

Traduzione

In una notte di un tempo che fu/ Tra cavalieri partirono dalla Spagna/ Dagli Abruzzi attraversarono la Sicilia/ E poi qui in Calabria si fermarono/ Ventun anni lavorarono sotto terra/ per fondare le regole sociali/ Leggi d'onore di sangue e di guerra, leggi maggiori, minori e criminali/ e queste regole di sangue e di omertà/ da padre a figlio si tramandarono/ queste sono le leggi della Società/ leggi che il segno nella storia lasciarono/ N'drangheta, Camorra e Mafia/ legge d'onore, legge d'omertà/ Sicilia, Napoli, Calabria onorata/

Una mattina in mezzo al mare/ una barchetta vidi navigare/ con cinque vele e sette marinai/ uno di questi mi volle chiedere/ giovanotto dite che cercate/ onore e sangue io gli risposi/ se salirete su questa barca/ onore e sangue troveremo per la via/ e mi portarono in alto mare/ su un'isoletta di nome Favignana/Oh gente tutta che state ad ascoltare/ quella è una terra vicina e assai lontana/ N'drangheta, Camorra e Mafia/ legge d'onore, legge d'omertà/ N'drangheta, Camorra e Mafia/ per chi sgarra nessuna pietà/

Lì c'era un castello con tre stanze/ dove la prima puzzava d'infamia/ tre gocce di sangue trovai nella seconda/ mentre nella terza un corpo di società/ degno e meritevole fui riconosciuto/ battezzato sotto l'albero della scienza/ onorato circolo a tutti vi saluto/ fino alla morte a voi son vincolato/ io faccio l'uomo per sangue e onore/ e per scacciare gli infami e traditori/ per le grida di perdono nessuna pietà/ è quello che impone questo corpo di società/ N'drangheta, Camorra e Mafia/ è società organizzata/ N'drangheta, Camorra e Mafia/ legge d'onore, legge d'omertà/.

I PROTAGONISTI DELL'EPOCA

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"Intemerato Patriota e cittadino"
BARONE - Giovanni Hernandez
n. 1832 - m. 1900





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