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 BUSSOLA: Trapani Nostra - Libri - Coro delle Egadi - 1935-1985 - 50 anni di folklore

CORO DELLE EGADI    1935-1985 - 50 anni di folklore

Questo opuscolo viene stampato ricorrendo il cinquantesimo anniversario della fondazione del Coro delle Egadi e vuole essere un omaggio a tutti coloro che ne hanno fatto parte e chi ad Esso si sono dedicati con passione, impegno e amore.

Trapani, 1935-1985

Sono trascorsi cinquant'anni e sembra ieri. Cinquant'anni che il Coro delle Egadi porta per le strade del mondo i canti, i balli, i costumi e le tradizioni della nostra terra.
Su giornali degli anni '30 e da fotografie gelosamente conservate si possono rivedere i grandi raduni popolari a Segesta.
Raccontano i giovani di ieri: «si giungeva col treno e poi tutti assieme, con tanta allegria nel cuore, su per l'erta salita sino al teatro per assistere agli spettacoli di questi eternamente giovani trapanesi».
Dopo centinaia d'anni suoni e canti, accompagnati da strumenti della magia ellenica e romana, si spandevano per le valli attorno. Erano «cembali» e «zufoli» che si fondevano con lo «scacciapensieri» della tradizione araba e che riproponevano danze normanne e francesi, nenie di lavoro e canti d'amore. Era la tradizione mai cancellata nel cuore degli uomini.
E da allora, ininterrottamente dal 1935, il Coro delle Egadi ha sempre parlato al cuore ed all'anima delle genti. Ha vissuto intensamente il passato fedele alla tradizione, si è legato alla realtà del presente, si è proiettato all'avvenire.
L'attività del Coro delle Egadi non è più cronaca: è storia. E' intimo legame col passato per poterlo consegnare, integro, alle generazioni che verranno.
Nei canti e nelle musiche del Coro delle Egadi è l'amore infinito per la nostra Trapani e per la nostra Sicilia.


Erasmo Garuccio
Sindaco di Trapani

Cantano da cinquant'anni la Sicilia e la Provincia di Trapani in tutto il mondo.
Hanno conservato tra noi e portato lontano ballate e melodie del nostro mare, delle nostre isole, delle nostre saline, delle nostre campagne, del lavoro e del tempo libero tuffati nel passato e da esso riviventi al ritmo del marranzano che scandisce ancora le ampiezze e le pause delle voci che fanno coro e anima, sorriso e pianto, speranza e illusione.
Cantano da cinquant'anni, ringiovaniti nel tempo e rinvigoriti nel successo, le storie antiche della nostra gente, il cuore grande della nostra terra in un racconto fatto di capitoli vissuti dai nostri padri, dai nostri nonni nei tempi lontani delle aie e delle saline senza macchine a motore, dei barconi a remi e a vela, delle tonnare primitive, delle prorompenti corolle mai avvizzite e uccise, come ora, da azzurre misture diserbanti che hanno avvelenato la primavera.
Cantano da cinquant'anni le nostre radici, il nostro legame con il passato che ci aiuta ad organizzare da uomini, ancora, il presente e a progettare un futuro meno disumano.
Cantano l'ecologia del nostro cuore, e ci aiutano, anche con una lacrima, ad essere più uomini nel seno della nostra terra, nel cuore della nostra Isola.
Continuate ancora. Cantate, ovunque, anche la nostra gratitudine per chi ascolta la voce dei Siciliani che portate nel mondo.
Cantate ancora questa Sicilia, questa nostra Provincia. Ormai anche voi siete storia della nostra terra.
Ora dovete cantare anche i vostri cinquant'anni, questa vostra storia filtrata nell'amore che, fin da quando siete nati Coro delle Egadi, provate e manifestate intensissimo per questa Sicilia e per la sua gente.


Gioacchino Aldo Ruggieri
Presidente della Amministrazione Provinciale

La ricorrenza di cinquant'anni di attività, sempre più brillante ed applaudita, che ha portato in tutto il mondo, attraverso la musica ed il canto, l'eco gioiosa ed autentica dell'animo di Trapani e della gente del suo territorio, non può passare sotto silenzio.
Mi associo con profondo compiacimento alle espressioni di consenso che giungono agli amici del sempre giovane e brillante Coro delle Egadi, grato ad essi, come cittadino, per l'impegno alto e serio con il quale sanno far rivivere i canti della più pura tradizione, emergenti anche e specialmente dalla loro attenta ricerca sulle fonti ancor vive.
Esprimo ancora, come Sindaco di Erice, la Mia gratitudine per il recupero, eseguito od in corso, di quei canti che, dettati all'ombra delle Torri del Balio quasi or sono cent'anni dalla viva voce di popolani e di pastori al grande Alberto Favara e da questo raccolti e tramandati ai posteri, fanno ora e faranno parte del repertorio più autentico di questo Coro presigioso, che porta alta e lontana anche la voce di questa Erice antica.


Salvatore Stinco
Sindaco di Erice

Mi è gradito esprimere al Coro delle Egadi, ricorrendo il cinquantesimo anniversario della fondazione, gli auguri più vivi e nel contempo un compiaciuto apprezzamento per l'ininterrotta attività svolta a salvaguardia di un importante patrimonio folkloristico nel quale noi trapanesi affondiamo le nostre radici.
Il Coro delle Egadi fa oggi rivivere antiche tradizioni di canto, danza e costumi in forma vivace e brillante, riscuotendo ovunque, sia in Italia che all'estero, successo ed unanimi consensi, e portando alto il nome della nostra Città.


Dott. Antonio D'Alì
Presidente - Banca Sicula

Valori sociali e pittoreschi, sempre espressi in una originale veste folkloristica nella quale è stato facile cogliere quei valori autentici di vita, usanze, credenze popolari, sono stati l'essenza dell'arte canora del «CORO DELLE EGADI ».
Nelle loro interpretazioni è sempre emersa nitida la autenticità della nostra terra siciliana e, la tenacia, del carattere della nostra gente.
Ecco perché nella ricorrenza del 50° Anniversario della sua nascita, l'Amministrazione Provinciale di Trapani è fiera ed onorata di annoverarlo fra le sue più apprezzate ed autentiche fonti di cultura «Patria ».
Cinquant'anni di continua esperienza, di successi e di ambiti riconoscimenti in tutte le parti del mondo, ce lo restituiscono come l'espressione più viva e reale della nostra terra di Sicilia e col simbolico titolo di «PERLA DELLE EGADI ».
Con tali e tanti altri elementi qualificanti, fatti, personaggi, colore e note di costume, il miglior augurio è quello di continuare nel segno di quell'originalità che lo ha caratterizzato, fin dalla sua nascita.


Salvino Benenati
Assessore Provinciale al Turismo Sport e Spettacolo

Una rara foto del Coro delle Egadi, edizione 1935.
Con pazienti ricerche effettuate su giornali d'epoca, da archivi fotografici di privati e dalla memoria di coloro che vissero quel. le giornate, siamo riusciti a «ricostruire" i nomi di quasi tutti i Componenti del •• Coro» edizione Opera Nazionale Copolavoro del P.N.F .. Non essendo nella possibilità, però, di dare a ciascun volto il proprio nome, (sono trascorsi 50 anni ... ) elenchiamo quì di seguito, in ordine alfabetico quei «pionieri D. Michele Alastra, lidia Bruno, Enzo Basciano, Nicolino Barraco, Anna Bortolotto, M.o Settimo Bulgarella, Francesca Cardella. Giovanni Casa no, Giuseppe Corso, Stefano Cosentino, Diego Candia. Gelsomina Calderara, Dante D'Amico, i fratelli Sebastiano e Salvatore D'Amico, le sorelle Armanda, Nuccia ed Ines Era, Girolamo Favara. Vincenzo Fiorino, Anna Ferrante, le sorelle Ester, Giuseppina e Laura Gallo, Francesco lombardo, Atanasio la Barbera, Andrea Lombardo. Vincenzo Manzo, Francesco Mandello, Irma Migliori, Giuseppina Marrone, Michele Maida, Giuseppe Poma, Maria Antonietta Rizzo, Mario Ruggirello, Pina Salvo, Giuseppina Scinia, Maria Salvo, Alberto Torre e Giuseppe Valenti. AI nostro elenco ci sono altri quattro cognomi di giovani di cui non siamo riusciti a rintracciare il nome di battesimo. Per dovere di cronaca li riportiamo (sono tutti di sesso maschile: Carpitella, Napoli, Sorrentino e Torre).

Raduno a Segesta nel maggio del 1937. In primo piano a destra ed in «orbace» il M.° Settimo Bulgarella

Una componente del Coro degli anni «dei pionieri»: Franca Bellafiore. Segesta 1937.

Pina Scinia, indimenticabile protagonista del Coro delle Egadi (Reggio Emilia 1938).

Enzo Basciano, un grande cantante che ha legato il suo nome a magnifiche prestazioni artistiche in una foto del 1939.

Il Coro delle Egadi. ovvero cinquant'anni di tradizioni. di canti e balli siciliani.
Nato nel 1935, il gruppo folkloristico dell'ENAL, è entrato ormai nella storia del folklore trapanese, ma se ciò è stato possibile. se ancora oggi nel 1985 possiamo apprezzare l'arte del «Coro» bisogna dame atto non solo agli stessi componenti che nel ciclo di questi cinquant'anni si sono alternati, ma ancor più a chi con paziente e certosina passione ha saputo curarne l'intesa. amalgamandone giorno dopo giorno lo spirito e soprattutto la fede nella tradizione.
Infatti, non è stato tutto semplice non sempre il Coro delle Egadi ha avuto vita facile; mettere d'accordo le varie componenti a volte è stato duro, ma alla fine per quella passione che ha sempre contraddistinto gli appartenenti al Gruppo, tutti si sono adoperati per smussare i piccoli problemi che di volta in volta si sono presentati.
Il Coro delle Egadi. come già sopra ricordato, nacque nel 1935, quando l'Opera Nazionale Dopolavoro ebbe la felice idea di inquadrare i vari Gruppi dilettantistici al fine di condurre, in campo nazionale, una campagna ordinata e paziente per la salvezza di Tradizioni e Folklore. Fu un'opera capillare e a volte difficile, ma che alla fine diede i frutti sperati.
Anche a Trapani l'allora direttore dell'ENAL Giuseppe Parisi si impegnò a raggruppare il meglio di questi giovani e meno giovani dilettanti per formare un Gruppo di canterini e danzerini per mettere alla pari la nostra città con tante altre; vi riuscì. ma dopo breve tempo, quel direttore affidò ad un giovane funzionario l'incarico di curare il Gruppo Folkloristico Trapanese. I canterini e i danzerini vennero a trovarsi sotto la guida del Cav. Giacomo Basciano il quale con la preziosa collaborazione di valenti maestri, indirizzò la sua opera affinché il gruppo rappresentasse quelle tradizioni musicali, quei passi di danza che in passato le nostri genti avevano cantato e danzato per puro diletto. Per dare vita al repertorio del Coro si attinse a piene mani dalla raccolta del maestro Favara, un uomo di illuminato ingegno, il quale aveva saputo tradurre in essere lo spirito e le usanze dei. nostri pescatori, delle genti di campagna che nel corso dei lavori o nelle ore del meritato riposo si deliziavano «neniando» motivi che, apparentemente frivoli e malinconici, riflettevano il costume e la laboriosità di tante generazioni.
Il primo grande artefice, colui il quale diede un preciso indirizzo all'odierno Coro delle Egadi, oltre a Giacomo Basciano, è stato il maestro Settimo Bulgarella, un musicista di rara sensibilità. il quale, va ricordato, dagli anni quaranta agli anni sessanta fece ballare migliaia e migliaia di persone, ai ritmo di Tommy Dorsey.
Con la sua orchestra Settimo Bulgarella si affermò in lungo e in largo nell'Isola e vogliamo ricordarlo ai giovani di oggi. Non vi fu manifestazione danzante dove l'orchestra Bulgarella non dettò legge e raccolse ovazioni.
La passione del «maestro», però, oltre che per la musica leggera si rivolgeva anche al folklore; Settimo Bulgarella, in sostanza. credeva in questa forma di spettacolo popolare e quindi diede fondo a tutte le sue forze per cercare di realizzare un gruppo all'altezza della situazione, un gruppo che potesse reggere la concorrenza degli altri in voga in quell'epoca.
Durò circa vent'anni la sua direzione, e per il Coro delle Egadi sono stati successi. non solo in patria, ma anche e soprattutto all' estero. E' stato il periodo aureo del Gruppo, quello in cui, forse, raccolse i maggiori consensi.
Non mancò di scrivere la musica di una splendida canzone, su parole del Prof. Enzo Basciano, «A Pacicota», ma il maestro Burgarella, fedele ai canoni delle tradizioni. non travisò mai la natura delle musiche del Favara o di altro autore, diede a queste interpretazioni severe come l'autore aveva reputato fossero eseguite, quindi, per questo suo impegno, Bulgarella, passa alla storia del folklore siciliano ed in particolare a quello trapanese, e con lui gli interpreti di quell'epoca d'oro.
Dopo il maestro Bulgarella, se pur per pochi anni, ecco arrivare alla guida del Coro delle Egadi il Maestro Peppino Reina, un'altro appassionato di musiche e canti popolari. Professore di violino, maestro di banda, Reina, diede il suo contributo notevole al gruppo dell' ENAL di Trapani. Lo troviamo, come Settimo Bulgarella, impegnato a portare avanti un discorso fattivo, un dialogo sincero e mai spregiudicato, ma sempre appassionato di quella musica della nostra popolazione che per secoli è stata amica e compagna della sventura, come nelle liete circostanze di lavoro e d'amore.

Stefano Cosentino, voce di rara sensibilità e personaggio dei tempi avventurosi del Gruppo in una foto del 1939.

Girolamo Favara, cultore ed animatore del folklore siciliano seppe inculcare nei giovani di ieri la passione per i canti e le danze popolari. Nella foto, il popolare «zu Mommu» è attorniato da un gruppo di canterini (1939).

Giuseppe Corso, caratteristico personaggio del Gruppo. Contribuì con la sua mimica e con la sua spontanea giovialità al successo di molti canti. Qui in una foto d'archivio (1951) «u zu ippinu» assieme alle figliole Giovanna. ed Adua.

Grandi voci di ieri ad un raduno folkloristico al Teatro greco di Segesta (1947).
Da sinistra: Alberto Tartamella, Salvatore D'Amico, Antonio Tartaro e Girolamo Favara.

Il repertorio del Coro delle Egadi riprende fra i canti siciliani alcune bellissime serenate. Nella foto, Enzo Basciano e Margherita Bosco durante una loro esibizione a Napoli nel 1952.

Maurizio D'Amico, un nome notissimo, la sua mimica ed il suo talento diedero momenti di grande buonumorè al pubblico. In questa foto durante l'interpretazione del suo «cavallo di battaglia» «Lu 'ngui e lu 'nguà» (spettacolo presso le Carceri della Colombaia - 1952).

Due brillanti interpreti di duetti siciliani; Adua Corso e Totò Tartaro. Teatro di Segesta 1953.

Dopo Reina, ancora, se pur per breve tempo torna il maestro Bulgarella. Bisogna dire che Settimo ha avuto il folklore nel sangue, dal momento che dopo esserne uscito con tutti gli onori, è tornato a dirigere i canterini dell'ENAL con rinnovato entusiasmo e rinnovata lena.
Dopo questa parentesi, ecco affacciarsi alla direzione del Coro delle Egadi la giovane maestra Pina Adamo, insegnante di musica che come i precedenti maestri ha saputo dare impulso e vigore al gruppo deIl'ENAL.
Da oltre dieci anni alla ribalta folkloristica ha saputo imporsi con la costanza, ma soprattutto con l' intelligenza che la distingue. La dote peculiare di Pina Adamo è la modestia associata alla grande passione. I componenti del Coro in lei trovano un elemento catalizzatore, una persona mite, ma allo stesso tempo capace di imporsi perché sa guidare il Gruppo con energia, mimica e tanto trasporto.
Sul conto del «Coro delle Egadi» dell'ENAL di Trapani, molto si è scritto, ma più che mai va ricordato, per inciso, il lavoro diligente e la stringata analisi, a suo tempo scritta dal Prof. Salvatore Fugaldi. Un uomo di cultura che ha scavato nelle tradizioni, non solo siciliane, ma di tutta la penisola dandoci dati inoppugnabili su quel folklore siciliano che ancora oggi si propugna nella nostra provincia.
Così scrive il Prof. Fugaldi nella sua analisi storica pubblicata sul mensile «Trapani» edito dall'Amministrazione Provinciale in merito al folklore italiano, siciliano e trapanese in particolare.
«A questo punto sorge una domanda: In quale misura può considerarsi il contributo dato da un Coro folkloristico, organizzato, diretto, istruito, ai fini della conservazione dei canti popolari? - E così prosegue - La polemica è già stata fatta quando l'Opera Nazionale Dopolavoro si diede ad organizzare in tutta Italia cori siffatti e comunque assorbì cori già esistenti; qui non se ne vogliono né riassumere né riprendere i termini in pura linea teorica. E perché l'indagine non rischi di cadere nel generico, si prende in considerazione un coro in particolare, il Coro delle Egadi dell'ENAL di Trapani: Parole e musica dei canti eseguiti dal Coro delle Egadi sono tratte dai «Canti della terra e del mare di Sicilia» raccolti da Alberto Favara (Milano, Ricordi, 1948, vol.II). La raccolta di Favara è considerata tra le migliori. In essa infatti non c'è il mal vezzo di «elaborare» (il che è sempre un falsare il genuino testo melodico con adattamenti, abbellimenti, arrangiamenti ed altre arbitrarie manipolazioni al testo musicale. La bontà, la genuinità, la validità, in senso popolare, dei testi eseguiti dal Coro trapanese sono già un motivo per ritenere considerevole il valore delle esecuzioni di esso Coro e non indifferente il contributo alla conservazione dei canti stessi. Si potrà obbiettare: «ma i canti sono già stati trascritti ed editi, ne esistono financo pregevoli incisioni discografiche; non basta?». Si risponde subito che no, perché se così fosse non ci sarebbe mai più motivo, per esempio, di leggere un libro che è stato scritto o di riprendere un qualsiasi lavoro teatrale o eseguire le pagine di una musica già scritta o incisa.

Il Gruppo nel corso di una delle esibizioni presso la RAI-TV, posa per il fotografo innanzi la Sede centrale in via del Babbuino. In quel periodo (1956) Trapani non era ancora servita dalla televisione. Lo spettacolo che ospitò il Coro si chiamava «l'ora dell'agricoltore».

Istinto, grazia e bravura hanno sempre contraddistinto gli spettacoli del Coro delle Egadi. Alla vigilìa della partenza per Chamony (1957) prova generale nella palestra di Via Virgilìo. (Da sinistra: Gina Calvino, Enzo Basciano, Michele Lombardo ed Andrea Stinco).

Due giovani di ieri legati dalla stessa passione per i canti popolari. A sinistra Peppe Alestra, a destra Salvino Rimpici. (Teatro Greco di Segesta 1957}.

Villa Margherita (Trapani). Migliaia di spettatori di ogni ceto e condizione assistono plaudenti allo spettacolo del «Coro delle Egadi» organizzato dal Comune e dall'E.N.A.L. in occasione dei festeggiamenti di ferragosto (1957).

Una rara foto d'archivio.
Il M° Giuseppe Reina
dirige Giovanna Glanquinto
e Maurizio D'Amico in:
«Tarantella d'amuri»,
Favignana 1957.

Totò Tartaro, classica voce di baritono, le sue esibizioni erano particolarmente seguite dal pubblico degli intenditori.
Nella foto (1961) accompagnato da Armando Alestra mentre interpreta la famosa canzone «Lu me schlccareddu».


I duetti amorosi ed i suoi interpreti

Luana Maiorana e Natale Tartaro.

Melina Costa e Maurizio D'Amico.

Anna Messina e Ciccio Martinelli accompagnati da Michele Lombardo.

Rosalba Alestra e Nino Schifano.

Michele Lombardo, Maurizio D'Amico e Rosetta Stinco.


Raduni Internazionali di ieri

Le presenze del Coro delle Egadi alle manifestazioni folkloristiche internazionali hanno segnato un traguardo importante nella vita del Gruppo dell'Enal.
Alcuni ricordi fotografici delle tante partecipazioni testimoniano il successo dei canterini e dei ballerini trapanesi.

CHAMONIX - (Francia) - 1957.

MONASTIR - (Tunisia) - 1963.

BELGRADO - (Jugoslavia) - 1969.

SAUMUR - (Francia) - 1967.

Foto d'album del Coro delle Egadi in partenza per Angers. Trapani, Salone delle Feste di Palazzo Ripa (1961).
Da sinistra verso destra all'impiedi: Salvatore Buscemi, Nadia Maiorana, Natale Tar• tato, Rosalba Alestra, Giovanni Ventimiglia, Luana Maiorana, Anna Messina, M° Settimo Bulgarella, Caterina Messina, Noemi Abita, Franco Bruno, Cinzia Fugaldi, Totò Tartaro, Carmela Fugaldi, Bartolomeo Rizzo, Armando Alestra.
Accosciati: Maurizio D'Amico, Carmelo Narbona, Salvatore Xhilone, Elio Vivona, Dame• nico Zagonia, Pietro Bruno, Gaspare Gabriele, Antonino De Luca.

Ed inoltre, come lettura di un libro, la ripresa d'un lavoro teatrale, l'esecuzione di un brano di musica sono assai spesso stimolo di nuovi studi, a nuove creazioni, così le esecuzioni coreutiche dei canti possono suscitare con l'interesse estetico anche il ritorno di un gusto ed in taluni l'amore per la raccolta, che nonostante i tempi, non può considerarsi conclusa e mai lo sarà data l'insopprimibile e spontanea germinazione dei canti popolari, così come la storia della cultura umana dimostra.
I canti che finora il Coro delle Egadi ha eseguito e quelli che comunemente esegue sono: «L'anninnata di li jènchi» (La ninna nanna dei giovenchi), canto di lavoro per educare i giovenchi all'aratro, raccolto nei feudi di Val di Mazara; la «Carnascialata dei pulcinelli», canto e danza dell'area di Palermo; «Chiovu: Abballàti», danza cantata, pure essa dell'area palermitana; «Cantu a timuni», modo dei timonieri delle barche a vela, in alto mare, dall'area trapanese; «A la fimminisca» modo delle donne dei marinai trapanesi; «Tunazioni di la catitara» modo delle donne del Catitu, quartiere marinaresco di Trapani, canto di lavoro nel battere il cordame su blocchi di marmo; «Cialoma di li tunnari», canto di lavoro della Sicilia Occidentale intonato dai tonnaroti nel tirare le reti; «Brindisi di marinai» che raccolto nell'area trapanese è da intendersi come brindisi dei salinai; «Cantu di caccia», raccolto nell'area di Termini Imerese; «Danza corale civica carnevalesca» con accompagnamento di «friscaletti» (flauti a becco), «brogne» (buccine), tammureddi (tamburi) ed altri strumenti dionisiaci, raccolta a Salemi; «A casteddammarisa» modo di Castellammare del Golfo; «La sagghiata di Pantiddaria», canto di lavoro con cui i marinai di Pantelleria accompagnano la dura fatica del tirare a secco la barca. Come la stessa elencazione mostra, si tratta di canti taluni da lavoro altri danzati e sono tutti di schietta e lunga tradizione.

Un attore-cantante che ha sempre avuto il folklore nelle vene: Totò Tartaro.
Durante la Festa della Ricreazione (1964) assieme alla sensibile Noemi Abita ed Armando Alestra.

Totò Tartaro con Franca Tartamella e il M° Pina Adamo.

La tipica orchestrina del Gruppo in una foto del 1964. Al centro il M° Settimo Bulgarella, alla sua destra il chitarrista Armando Alestra.

Uno spettacolo presso il Teatro della Villa Margherita. Il M° Settimo Bulgarella è circondato da un gruppo appartenenti il Coro (1964).
Da sinistra, Maurizio D'Amico, Armando Alestra (chitarra), Agostino Giacomazzi e Giovanni Ventimiglia.

Due Isole gemelle, due folklorl distinti legati, però, dalla stessa civiltà mediterranea. In questa foto il Gruppo Sardo posa con i rappresentanti del «Coro delle Egadi" (Villa Comunale Margherita, 1966).

Il "Coro delle Egadi »: interpreti di ieri e di oggi Villa Regina Margherita, Trapani 1966.

Manifestazione nazionale del «La Porta »: Pina Adamo maestra del «Coro delle Egadi" si intrattiene cordialmente, nel corso di una esibizione del Gruppo folkloristico, con S.E.• il Vescovo di Trapani Moos. F. Ricceri, il Direttore Generale dell'ENAL Ono Del Vescovo e il Provveditore agII Studi Or. Purpi (Giardino Eden, 1969).

Alcuni rappresentanti del «Coro delle Egadi», nel corso di una sfilata a Cefalù (1970).

Due immagini del Coro delle Egadi scattate nel 1972 nelle campagne di Portìcalazzo durante la visita ad un antico «baglio».

Il Coro delle Egadi ed il cinema. Non sono mancate le occasioni per una presenza artistica in occasioni di films girati nella nostra provincia.
In queste due foto sono accanto a loro gli attori Renato Salvatore. Giacobbe Lee e Gian Maria Volontè durante una pausa del lavoro "Radici» che una troupe italo-americana girò fra Erice e Castellammare (Scopello 1974).

Maria Pia Casciano Marascia: grande interprete di canzoni folkloristiche. Amata dal pubblico che la ricorda con grande simpatia. Nella foto, assieme a Totò Tartaro durante una sua esibizione. (Trapani-Xitta 1973).

Salvatore Xhilone, tenore. Una grande voce che ancor oggi dà prestigio alle sue interpretazioni. I suoi pezzi, sempre graditi al pubblico, scatenano l'entusiasmo. Nella foto assieme al M.o Pina Adamo e Salvatore Tartaro chitarrista. (Trapani, Teatro Rosmini 1975).

Il Coro delle Egadi edizione 1975.

Nel canto inteso ad educare i giovenchi all'aratro c'è l'invito alla bestia chiamata anche «figghia di maara» (figlia di maga), fatto di affettuose sollecitazioni» («poviru armalu» - povero animale) e anche la minaccia («Palermu t'aspetta»), la minaccia dell'avviamento al macello di Palermo (il canto registra fedelmente la situazione storico-economica).
La «Carnascialata dei pulcinelli» è tutta arguzia sorridente e la danza che la distingue ne è il primo elemento animatore: senza la scurrilità di talune «vastasate» siciliane, ma parodiando forse modi di un canto di lavoro («maccarruni e gnoccoli fa» prepara i maccheroni e gli gnocchi), attrae lo spettatore nell'atmosfera gioiosa di taluni carnevali siciliani di piccoli paesi.
Tutta danza, anche se c'è l'accompagnamento del canto è «Chiovu. Abballati», il cui ritmo mosso e di breve frequenza è quello inconfondibile di tutte le danze popolari dell'area mediterranea e di qualche rara isola etnografica centro e nord europa di derivazione pur sempre mediterranea.
«Cantu a timuni», «Cialoma di li tunnari», la «Sagghiata di Pantiddaria», sono canti di lavoro che ancora oggi è, dato di sentire dalla voce viva dei marinai e dai tunnaroti dell'area trapanese; hanno il ritmo del lavoro che accompagnano e una origine assai antica.
Il canto della «Catitara», infine, proprio ora che il quartiere «Catito» in Trapani è in via di demolizione per l'apertura d'una nuova arteria, assume un interesse maggiore, come documento di una espressione popolare d'area delimitatissima quale può essere quella di quartiere, o, più precisamente di vicolo.
La storia del Coro delle Egadi potrebbe stare tutta in una sua esibizione.
Ma la cronaca ha i suoi diritti.
Si ricorderà pertanto, che il coro, fondato nel 1935, ha partecipato con pieno successo, a numerosi raduni internazionali: al Teatro Adriano in Roma, al Lirico di Milano, al Comunale di Bologna. a Bordighera, a Messina, Rimini, Catania. Napoli, Pescara, Merano, Nizza, Chamonix, Taormina, Agrigento, St. Vincent, e nel maggio del 1961, al raduno di Angers, dove sì è distinto in maniera assai notevole tra i ventuno Cori partecipanti, sì da riscuotere non solo gli applausi più lusinghieri, ma da meritare anche il riconoscimento unanime della stampa.
Il segreto d'un tale successo sta non soltanto nella validità dei testi interpretati, ma anche nel modo con cui essi sono stati interpretati.
Chi ha avuto l'occasione di assistere ad una sola delle rappresentazioni del Coro ha riportato la convinzione che esso interpreta a fondo l'anima del popolo siciliano e ne ripropone i modi con misura e fedeltà, ne è uscito con l'anima inebriata di luci e di colori, di suoni e di armonie, ha sentito la voce di un popolo che gode e che soffre, che ama e dispera; e, sentendo cantare si è sentito portato a incominciare a riudire, subendo egli stesso quel processo di educazione sociale che nel popolo che canta è autoeducazione della volontà pura.
Certamente, non tutto nel Coro può essere perfetto. E' già encomiabile l'opera svolta, dal punto di vista tecnico-musicale, dal Maestro Settimo Bulgarella, lodevole l'azione degli organizzatori. che recentemente hanno avvertito il bisogno di richiedere l'assistenza d'una maestra di danza; ma si incomincia a sentire l'opportunità d'una regia generale affidata a chi abbia competenza nel campo generico della storia delle tradizioni popolari e in quello specifico del canto e della danza e ciò perché il Coro possa allargare anche il suo repertorio interpretando canti sia pure di nuova raccolta, ma passati da un rigoroso vaglio critico affinché non possa essere spacciato per popolare un canto che popolare non è».
Il M° Settimo Bulgarella: i giovani di oggi si chiedono cos'è stato e cosa ha rappresentato per la musica trapanese.
Per i meno giovani la domanda ha le sue risposte senza equivoci e senza tentennamenti. Settimo Bulgarella rimane un punto fermo nel mondo musicale della Città per le molteplici iniziative che nel suo campo ha saputo portare avanti per circa un cinquantennio.
Rimanendo al campo folkloristico Settimo Bulgarella ha il grande merito di avere rinverdito i fasti della musica folk locale e siciliana e di averla saputo imporre all'attenzione del pubblico e della critica nazionale.
Con la sua passione il «Maestro Bulgarella» costruì musicalmente il Coro delle Egadi. Pazientemente e con passione diede al Gruppo dell'O.N.D., prima e dell'ENAL, poi, una immagine al nostro folklore. Assieme a lui parecchi altri che restano nella storia del Coro, Basciano, Favara, Casano, Cosentino, Piacentino, Corso, solo per citarne alcuni.
Passione ed arte, fusi insieme, per ridare vigore ai valori della tradizione più antica.
Oggi se il Coro delle Egadi ha dimensioni a carattere nazionale ed internazionale lo si deve anche a Settimo Bulgarella che resta un esempio per i giovani ed uno stimolo per coloro che verranno.
Pina Adamo è l'ultimo dei Maestri, in ordine di tempo, che regge le sorti musicali del Coro delle Egadi. Quando giovanissima le venne affidato la direzione del Gruppo, dovette essere per lei un grosso impatto anche per la novità del genere musicale che andava ad affrontare. Superò brillantemente la prova: seppe affrontare con grande coraggio ed umiltà le più disparate esperienze del suo nuovo impegno.
Il primo decennio del M° Adamo, sino al 1978 fu un periodo piuttosto difficile. C'era nel Coro una specie di stanchezza, quasi una flessione di vitalità qualcuno si allontanò ma quasi subito altre energie più giovani e con tanta buona volontà vennero a riempire i vuoti. E qui si distinse Pina Adamo giorno per giorno, seppe forgiare. musicalmente le nuove leve che si inserivano nel Gruppo.
Fu un lavoro di notevole e trascinante utilità. Le furono un po' tutti accanto, ad incominciare dal Dirigente dell'Enal di Trapani, Giacomo Basciano, ma le furono soprattuto vicino i componenti del Coro.
La gara impegnata contro l'assenteismo e l'abulia venne vinta, soprattutto dal 1978 quando sciolto l'ENAL, il Gruppo si organizzò in «cooperativa» dandosi una struttura moderna adeguata al tempi nuovi e soprattutto attingendo a piene mani nella tradizione e nel folklore. Furono ampliati gli interessi culturali e musicali andando alla conquista di nuovo pubblico ed imponendosi all'attenzione di critica la più sofisticata.
Pina Adamo è rimasta sempre la stessa: con la fida fisarmonica nelle prove e negli spettacoli lei rappresenta un punto di riferimento per canterini e danzerini che attendono il suo segnale per «l'attacco».
Ed oggi, mentre per i componenti il Coro rimane sempre «la Maestra», gli altri parlando di lei dicono «il M° Pina Adamo». Essendo, idealmente, l'erede di Settimo Bulgarella e di Giuseppe Reina, è il più bel complimento che le si possa fare.
Il M° Giuseppe Reina è stato l'erede di Settimo Burgarella alla guida musicale del «Coro delle Egadi». Il cambio di guardia tra i due avvenne naturalmente perché essi avevano in comune lo stesso denominatore: l'amore per il folklore.
Due uomini, in sostanza, dotati di grande talento, anche se profondamente diversi nei caratteri, eppure, appassionati di quella musica che è stata il filo conduttore, la sintesi di tutta una civiltà millenaria.
Reina ha guidato il «Coro delle Egadi» dal 1954 al 1956, ma attraverso i suoi metodi il gruppo dell'ENAL ha potuto continuare quella marcia ascensionale che lo ha portato a sempre maggiori successi.
Il maestro Giuseppe Reina è stato un elemento catalizzatore e un continuatore dell'opera validissima di Settimo Bulgarella ed ha continuato un processo di maturazione nato fin dall'esordio del Gruppo aggiungendo altri successi che sono registrati all'anagrafe del «Coro delle Egadi» come gemme preziose e di infinito valore artistico.
Giacomo Basciano, come il M° Settimo Bulgarella, ha legato il suo nome alla attività del Coro delle Egadi. Non perché egli sia un musicista ma perché da giovane. funzionario dell'OND, poi dell'ENAL, seppe guidare con mano ferma il Gruppo Folkloristico locale verso mete più che ragguardevoli.
Basta dare uno sguardo all'attività del Coro delle Egadi sino al 1975 per accorgersi che sotto la sua guida il Gruppo trapanese si fece le ossa. Si iniziò da zero, sorretti soltanto dall'entusiasmo della giovinezza e dal clima particolare dei tempi che si viveva. Se mai un giorno si potrà fare una casistica senza fronzoli e senza risentimenti, ci si potrà accorgere che i «giovani degli anni '30» furono quelli che più influirono con prepotenza, ma anche con tanta preparazione, a creare la classe dirigente che durò sino agli inizi degli anni '80.
Giacomo Basciano seppe comprendere le istanze di quei giovani e, giovane anche lui, lanciò il Coro delle Egadi verso brillanti vertici sapendo abbinare l'arte con la tradizione, il folklore con la passione delle cose belle, la incisività con la competenza.
Egli seppe circondarsi di collaboratori appassionati e competenti per poter costruire quella struttura, magari qualche volta con sacrifici, da proiettare nel futuro e che si chiama Coro delle Egadi.

Il M° Settimo Bulgarella riceve dal Sindaco della Città, Colbertaldo. la Medaglia ricordo in occasione del 40° della fondazione del Coro delle Egadi. Gli è accanto il M° Pina Adamo (1975).

Trapani 1975 - Il Maestro Reina durante la cerimonia per il 40° dell'attività del Coro mentre gli si consegna una medaglia ricordo.

Auditorium S. Agostino - Trapani 1975. Giacomo Basciano visibilmente commosso saluta i suoi amici del Coro delle Egadi. Egli lascia in quel periodo la direzione dell'Enal di Trapani.

Il folklore siciliano trae origine anche dall'artigianato popolare. Il particolare di carro siciliano antico dimostra la bravura dei nostri carradori.


IL CORO DELLE EGADI SI TRASFORMA IN COOPERATIVA

Erice 1975 - Centro di Cultura «Ettore Majorana». Salvatore Xhilone e Patrizia Piazza durante una loro esibizione.

Nella prima parte delle presente pubblicazione abbiamo riportato integralmente l'articolo di presentazione apparso su «Il Coro delle Egadi dell'Enal di Trapani - 40 anni di folklore siciliano» edito nel 1975 e riallacciandoci idealmente ad esso vogliamo continuare a presentare l'attività del Gruppo iniziando dalla sua costituzione in Società Cooperativa.
Ciò avvenne perché nel dicembre del 1978, con D.P.R., l'Enal provinciale veniva soppresso quale «ente inutile». Tutte le organizzazioni che facevano capo ad esso si disperdevano (Federazione della Caccia, della pesca, gioco delle bocce, della dama, pattinaggio, ecc.). Ma i componenti del Gruppo reagivano e facendosi forte della loro affiliazione alla F.I.T.P. (Federazione Italiana Tradizioni Popolari) decidevano di organizzarsi in Cooperativa. Nasceva così la Società Cooperativa «Coro delle Egadi» a responsabilità limitata - sede in Trapani (atto rogato dal notaio Dr. Giuseppe Fodale al n. 17901 di Rep.).
Senza voler togliere merito a nessuno, ci piace ricordare i nomi dei soci fondatori che credettero fermamente nella vitalità della Organizzazione, nel suo passato e nel suo avvenire: Giuseppa Adamo, Girolamo Adamo, Adriano Buscemi, Leonardo Figuccio, Accursio Gerardi, Vincenzo Lipari, Caterina Pizzardi, Pietro Romito, Antonino Schifano, Giovanni Ventimiglia e Salvatore Xhilone.
Ben presto il «Coro delle Egadi» iniziava il nuovo capitolo della sua attività. Veniva predisposto un nuovo e più efficiente organigramma con un taglio manageriale aderente ai tempi ed al nuovo impulso che si voleva raggiungere.

Nino Schifano ha lasciato nel pubblico un ricordo notevole per le sue ottime interpretazioni. Nella foto accompagnato dal M° Pina Adamo e dal chitarrista Enzo Fugaldi mentre esegue «A Pacicota». (Cala 'mpisu «S. Vito Lo Capo» 1976).

Durante una esibizione a Cala 'mpisu il pubblico si unisce al Coro nella «Contronanza» (S. Vito Lo Capo, 1976).

Gli Enti pubblici, per la verità, accordavano la loro fiducia alla nuova Organizzazione ed in particolare l'Assessore Regionale alla Cooperazione, Commercio, Artigianato e Pesca della Regione Siciliana.
Venivano rifatte ex novo quasi tutte le attrezzature, si forniva il Coro di un buon impianto di amplificazione, corredo per tutti i Componenti, strumenti ed attrezzature nuove ed infine l'acquisto di due pulmini che danno la più ampia autonomia di movimento, di tempismo nel raggiungere sedi di spettacolo.
Ecco in sintesi le tappe più significative e del progressivo inserimento del «Coro» nella realtà del folklore internazionale.
Maggio 1979. Dopo aver partecipato l'anno precedente, 1978, al Festival Mediterraneo del Folklore a Tangeri (Marocco), il «Coro» è presente al «Raduno del costume e del carretto siciliano» a Taormina. Nel settembre dello stesso anno rappresenta la Regione Sicilia al «4° Festival nazionale del folklore» - «Il Tritone d'oro» di Caltanissetta ove riscuote un grande successo conseguendo il Premio speciale offerto dalla Regione Siciliana «per la migliore interpretazione».

Segesta Teatro greco - Edizione 1977 del Coro delle Egadi.

Raduno Internazionale a Saintes (Francia, 1977). I Gruppi d'Italia (Coro delle Egadi) e Turchia posano per una foto ricordo.

Il Gruppo «Coro delle Egadi" durante la sua esibizione a Conegliano Veneto (1977). Il successo venne decretato da un pubblico entusiasta.

Foto di Gruppo durante una pausa delle manifestazoini del Festival Internazionalt: di fangeri (1978).

Tangeri 1978. Partecipazione al Festival Internazionale del Folklore dei Paesi del Bacino del Mediterraneo. Apre la sfilata del Coro, Cinzia Fugaldi, portabandiera e presentatrice.

XIII Festival Folkloristlco Internazionale Zakopane (Polonia) 31 Agosto - 7 Settembre 1980.

Il Coro delle Egadi a Zakopane (Polonia) Settembre 1980. Un momento di relax in compagnia del Presidente del XIII Festival Folkloristico Internazionale.

Il «Coro delle Egadi» si esibisce in una delle sue tradizionali tarantelle sulla nave della Marina Militare «Amerigo Vespucci», approdata a Trapani nel 1980.

1980
Nell'agosto il «Coro» partecipa in rappresentanza dell'Italia al «XIII Festival folkloristico internazionale di Zakopane» (Polonia) ed è premiato con la «Foglia d'oro» per «il folklore ricostruito» e si piazza al secondo posto nella competizione musicale per strumenti arcaici, dopo la Turchia e ben 16 Nazioni partecipanti.
1981
E' l'anno della consacrazione corale: nel novembre, in collaborazione con la Fonit-Cetra si incide un LP 33 giri stereo, «Ventu di mattanza». Vi sono raccolti i canti più significativi del Trapanese, le musiche popolari, le più tradizionali.
Precedentemente, nel mese di Luglio partecipa al «VII festival balcanico di canti e danze popolari» di Ohrid (Jugoslavia), al «1° Festival internazionale del folklore di Pescara» ed alla «I Rassegna internazionale dei Gruppi italiani» di Tagliacozzo (Aquila).

Il Gruppo Musicale «Coro delle Egadi» col Gruppo «Valle del Comino» di Atina Inferiore - Erice «Zampogna d'oro» - 1979

Il Complessino del Coro alla Zampogna d'oro - Erice 1980. Da sinistra a destra: Nuccio Santoro, Vincenzo Gulino, Rocco La Russa (in baso) Adriano Buscemi, Piero Romito e Vitalba La Russa.

Posa per una foto-cartolina richiesta dagli organizzatori turistici di Ohrid. (Iugoslavia) 1981 - VII Festival Balcanico di danze e canti popolari. Manifestazione sotto l'egida dell'U.N.E.S.C.O. e del C.I.O.F.F. (Comitato internazionale organizzazione festivals folkloristici).

1982
Il «Coro delle Egadi» viene invitato (Luglio) a Saintes (Francia) per il 10° Anniversario del «Festival folkloristico internazionale» (era stato presente anche nella edizione del 1977) e subito dopo è presente al «Il Festival internazionale del folklore di Pescara». Nel mese di novembre partecipa a Vienna (Austria) alla «Settimana enogastronomica siciliana» per il rilancio dei prodotti tipici isolani.
Una tappa fondamentale il Coro delle Egadi lo registra nel mese di novembre quando viene a trovarsi al centro di una singolare quanto irripetibile esperienza: l'incontro con Papa Giovanni Paolo II, in visita in Sicilia ai terremotati del Belice. L'incontro avviene a Palermo in Piazza Politeama: il «Coro delle Egadi» per dare il benvenuto al Sommo Pontefice canta un'antica canzone polacca, la «Szta Dzieweczka» che aveva avuto modo di conoscere ed imparare nel 1980 a Katowice nel corso di un raduno internazionale in Polonia.
Al suono delle prime note Papa Woitila unisce la sua voce al canto dei giovani trapanesi.
Il gesto entusiasmò e commosse le centinaia di migliaia di persone convenute da tutta la Sicilia.
1983
La Città di Parma (marzo) ospita il «Coro» durante le manifestazioni per il gemellaggio di quella Città con il Comune di San Vito Lo Capo denominato «Patto di amicizia».
A luglio il «Coro» torna ancora a Pescara per la III edizione del Festival internazionale del folklore.
Intanto l'Amministrazione Provinciale di Trapani organizza dal 3 al 7 agosto la «Rassegna del folklore Mediterraneo - Il mulino d'Argento» e chiama il Coro delle Egadi, a coordinare tutta la manifestazione. In quella occasione rappresenta l'Italia: sono presenti Gruppi della Turchia, Spagna, Iugoslavia, Grecia e Francia.

Grazia, bellezza e femminilità delle donne siciliane in passerella prima di dare inizio alla tipica «contronanza» - Pescara Luglio 1981.

Novembre 1981 - Un canto marinaro interpretato dal Coro su un palcoscenico di rocce e per fondale cielo e mare.

L'incontro più emozionante e più caro per i Componenti il Coro delle Egadi. - Palermo 21 Novembre 1982 - Piazza Politeama.
Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita alla Città viene entusiasticamente applaudito nell'«Incontro con i giovani»
Il Coro accenna ad un famoso canto polacco ed il Papa unisce la Sua voce a quella dei canterini.

La manifestazione riscuote un grande successo In tutto il Trapanese, per il suo carattere itinerante ed ha il «clou» nella serata di chiusura nella esedra della Villa Margherita di Trapani.
Nel novembre il «Coro» viene invitato per la seconda volta consecutiva a Vienna per la «Rassegna enogastronomica italiana».
Nell'occasione si esibisce, assieme ai Gruppi provenienti dai Caraibi, Messico, Brasile, Honduras ed Austria in una serata dedicata all'O.N.U..
1984
E' un anno particolare: l'anno dell'America.
Dopo essersi esibito in rappresentanza della Sicilia al «I Festlval mondiale del folklore» a Pescara, il «Coro delle Egadi» vola verso gli Stati Uniti, a Los Angeles (California) in occasione della «Settimana Siciliana» organizzata dalla Regione durante i Giochi Olimpici 1984.
Si tratta di una grossa e nuova esperienza: i Componenti il Gruppo dimostrano di avere acquisito una grossa maturità culturale. La Sicilia, il suo mondo, la sua lingua, le sue tradizioni, rivivono per i moltissimi conterranei ivi residenti.
Il «Coro» rimane negli USA dal 25 luglio al 3 agosto.
Ogni giorno una esibizione secondo un calendario che tiene conto delle varie richieste pervenute dalla comunità italiana. Sono una serie ininterrotta di successi: Disneyland, Magic Mountin, Santa Monica e tanti altri. Una sera, alla fine di uno spettacolo a Montebello, nell'entroterra di Los Angeles, il Sindaco offre le chiavi di quella Città al «Coro delle Egadi» ed a nome della Civica Amministrazione lo dichiara «cittadino onorario».
E' inutile dire dello stato d'animo emotivo di tutti i presenti.
Dopo l'esperienza americana, dal 26 al 31 agosto si celebra il gemellaggio fra le Province di Rovigo e di Trapani. Il Gruppo rappresenta i colori trapanesi esibendosi in provincia di Rovigo unitamente ai Gruppi locali «Voci del Delta» e «Coro Monte Pasubio».
Il 28 agosto il «Coro» nel quadro delle varie manifestazioni si esibisce a Modena e il 1° settembre, sulla via del ritorno ad Agosta (Roma) su invito di quella Amministrazione Comunale.
Naturalmente oltre ai periodi citati il «Coro delle Egadi» si esibisce in varie altre manifestazioni, in genere su invito. Una di queste da ricordare, per la sua importanza e per l'incredibile presenza di spettatori, avvenne a Trapani la sera dell'8 settembre 1984 a chiusura delle manifestazioni della «Estate Trapanese». In quella occasione venne rispolverato parte del repertorio presentato nel lontano 1937 in onore dell'allora Principe di Piemonte in visita a Trapani durante le grandi manovre che si svolsero in Sicilia.
Nello stesso mese di settembre il «Coro delle Egadi» riceve a Villagrazia di Carini il «Premio internazionale Etna d'oro 1984». Questa manifestazione viene trasmessa su Rai-Uno nell'aprile del 1985. In quella occasione il «Gruppo» presenta un motivo inedito, «Cammina drittu» con testo e musica di Riccardo Puglisi.
Il Premio viene a coronare un anno ricco di impegni da parte di tutti i Componenti.
Altra notevole attività è stata svolta, sempre nel 1984, presso i villaggi turistici di "Cala'mpisu» (S. Vito Lo Capo) e " Punta Fanfalo (Favignana), complessi residenziali affollatissimi di turisti italiani e stranieri.
1985
Maggio - Su invito dell'EPT di Siracusa partecipazione a «Il Sud saluta la primavera» con esibizioni a Noto, Avola e Pachino.

«Regina Hotel», Vienna 1983. I Componenti il Coro delle Egadi in una foto ricordo con il Presidente della Repubblica Austriaca, Dr. Kirchslager e Consorte.

Vienna, Novembre 1983. Il Coro assieme all'attore francese Philippe Leroy.

Coro delle Egadi al «Prater» di Vienna durante l'incontro di calcio Menphis Vienna-Inter (23 Novembre 1983).

12 Luglio - Partecipazione al «Fistinu di Santa Rosalia», organizzato dalla AVDS di Palermo.
20-21 Luglio - Esibizione a Marsala in occasione della «28 Rassegna Enofolk».
31 luglio-4 agosto - 23 edizione della «Rassegna del Folklore Mediterraneo - Il Mulino d'Argento».
Il Gruppo è stato chiamato a coordinare la Manifestazione organizzata dalla Amministrazione Provinciale di Trapani. Rappresenta l'Italia e si esibisce assieme ai Gruppi di Jugoslavia. Turchia, Grecia, Spagna.
18-25 agosto - Esibizione a Subiaco, ospite della «X Comunità Montana dell'Aniene» e poi nei comuni di Arsoli, Marano Equo, Agosta, Mandela, Roviano e Sambuci.
7 settembre - Teatro della Villa Margherita di Trapani: chiusura della «Estate Trapanese».
22 ottobre - Hotel Azzolini a Villagrazia di Carini. Manifestazione «Il cuoco d'oro internazionale 1985» giunto alla sua XXIII edizione.

Una esibizione «dal vero» avendo per palcoscenico le saline di Trapani (Nov. 1983).

Manifestazione «Patto di Amicizia» tra il Comune di S. Vito Lo Capo (TP) e il Comune di Parma (1983).

Il Coro durante la sua esibizione a Villagrazia di Carini durante le Manifestazioni per il «Premio internazionale Etna d'Oro» 1983.

Villagrazia di Carini, settembre 1983. Manifestazioni per l'Etna d'Oro. Alcuni Componenti il Coro con il cantante messicano «Lucas». (Da sinistra Silvana Acquaviva, Angela Vultaggio, Lucas, on. Giovanni Barbera, Giusy Anastasi, Fabio Mazzarella, Caterina Pizzardi e Rino Mucaria.

Rassegna del Folklore Mediterraneo «Il Mulino d'Argento» 1983 - Atrio del Palazzo della Provincia - Trapani.

A chiusura di questi appunti si può tranquillamente affermare che nessuna altra Organizzazione è stata per tanti anni ed ininterrottamente in attività.
Il merito si può ascrivere a quei pochi che tanto tempo fa, nel 1935, decisero di inserirsi nella realtà del trapanese, prima, per imporsi, poi, in quella siciliana e nazionale.
Oggi la presenza del «Coro delle Egadi» ha superato i confini della Nazione e si è imposta in campo internazionale.
Ci piace ricordare in questa sede il M° Settimo Bulgarella che in termini musicali seppe dare il «la» alla formazione del Coro e tutti gli altri che assieme a Lui iniziarono, allora, il lungo cammino durato cinquant'anni.
I «PIONIERI DEL 1935» Con pazienti ricerche effettuate su giornali d'epoca, da archivi fotografici di privati e dalla memoria di coloro che vissero quelle giornate, siamo riusciti a «ricostruire» i nomi di quasi tutti i Componenti del «Coro» edizione Opera Nazionale Dopolavoro del P.N.F..
Qui di seguito, in ordine alfabetico quei «pioneri»: Michele Alastra, Udia Bruno, Enzo Basciano, Nicolino Barraco, Anna Bortolotto, M° Settimo Bulgarella, Francesca Cardella, Giovanni Casano, Giuseppe Corso, Stefano Cosentino, Diego Candia, Gelsomina Calderara, Dante D'Amico, i fratelli Sebastiano e Salvatore D'Amico, le sorelle Armanda, Nuccia ed Ines Era, Girolamo Favara, Vincenzo Fiorino,   Anna Ferrante,   le   sorelle   Ester,   Giuseppina    e   Laura   Gallo,

Incontro con un personaggio di «Lascia o raddoppia», Gianluigi Marianini, all'Hotel Azzolini in occasione della XXII Edizione del «Cuoco d'Oro internazionale» 1984. Nella foto Giusy Anastasl, Gianluigi Marianini, Caterina Pizzardi, la pittrice Alida Precali e Cinzia Fugaldi presentatrice degli spettacoli del Coro.

Foto ricordo con al centro la pittrice Alida Precali, del «Cuoco d'Oro Internazionale 1984» svoltosi a Villagrazia di Carini.

Los Angeles (USA) 1984. La grande avventura americana del Coro delle Egadi. Partecipa a manifestazioni organizzate nell'ambito delle Olimpiadi. Il successo fra gli Italo-americani è travolgente.
Nella foto ricordo scattata a Villa Verde Disneyland da sinistra a destra (all'impiedi); Salvatore Xhilone, Santino Arceri. Antonino Vassallo, Giusy Priolo, l'americana Sig.ra Virginla Ken, Mariella Acquaviva, il Sig. Ken, Caterina Pizzardi, il M° Pina Adamo. In basso; Vincenzo Lipari, Piero Romito, Nuccio Santoro e Dina Figuccio.

Coro delle Egadi a Bevery Hills Villa Italia. Los Angeles in occasione delle Olimpiadi 1984 e per la «Settimana Siciliana» organizzata dalla Regione.

(Nella foto) da destra a sinistra Il Prof. Aldo Gioacchino Ruggeri, Presidente della Amministrazione Provinciale, riceve in ricordo un «piatto» dal Coro delle Egadi, il Dr. Lombardo Segretario Generale della Provincia il M° Pina Adamo e Piero Romito Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione della Cooperativa ed Addetto alle pubbliche relazioni. Piero Romito rappresenta il Coro nel Comitato Organizzatore per la II Edizione «Rassegna del Folklore Mediterraneo - Il Mulino d'Argento» ed ha vivamente collaborato per la buona riuscita della manifestazione.

Francesco Lombardo, Atanasio La Barbera, Andrea Lombardo, Vincenzo Manzo, Francesco Mondello, Irma Migliori, Giuseppina Marrone, Michele Maida, Giuseppe Poma, Maria Antonietta Rizzo, Mario Ruggirello, Pina Salvo, Maria Salvo, Giuseppina Scinia, Alberto Torre e Giuseppe Valenti.
Al nostro elenco ci sono altri quattro cognomi di giovani di cui non siamo riusciti a rintracciare il nome di battesimo. Per dovere di cronaca li riportiamo (sono tutti di sesso maschile: Carpitella, Napoli, Sorrentino e Torre).

Due momenti della Il Edizione «Rassegna del Folklore Mediterraneo - Il Mulino d'Argento». Trapani 31 Luglio - 4 Agosto 1985. Il Coro rappresenta l'Italia. Sono presenti Gruppi della Jugoslavia, Turchia, Grecia e Spagna.

Il Coro delle Egadi si esibisce per pubblico ed Autorità.

I gruppi si apprestano a lasciare il Cortile del Palazzo della Provincia per sfilare nelle vie cittadine.

Il «CORO DELLE EGADI» Edizione 1985. Prima fila In piedi (da sinistra): Giovanni Xhilone, Vincenzo Solaro, Angelo Vassallo, Maurizio Santo, Ignazio Cernigliaro, Franco Spada, Salvatore Xhilone, Nicolò Ottoveggio, Nuccio Santoro, Rino Mucaria. Seconda fila in piedi (da sinistra): Giuseppe Ruggirello, Agostino Mighali, Baldo Adragna, Silvana Acquaviva, Rocco La Russa, Mariella Acquaviva, Teo Venza, Rosanna Lentini, Sergio Priolo, Giovanna Vacca, Danilo Infranca, Dino Figuccio. Terza fila seduti (da sinistra): Cinzia Fugaldi, Maria Xhilone, Giusy Anastasi, Caterina Pizzardi, M° Pina Adamo (Direttrice Musicale), Maria Venza, Margherita Incandela, Giusy Labruzzo, Santino Arceri. Quarta fila accasciati (da sinistra): Piero Romito, Mariella Cascio, Giovanna Mucaria, Giusy Priolo, Baldo De Vincenzi.


COSTUMI, STRUMENTI, DANZE E CANTI DEL CORO DELLE EGADI

I canti, le danze e le musiche del «Coro delle Egadi» rieccheggiano le note mai spente dell'amore per la propria terra, che nell'animo del Popolo Siciliano assumono un carattere genuino manifestato di volta in volta nella gioia e nel dolore, con una musicalità ed un brio che tramandati da tempi remoti, mantengono una propria fresca vivacità ed una gioiosa comunicatività.
Per gli amatori della ricerca storica e folkloristica qui di seguito pubblichiamo alcuni brevi cenni sui costumi indossati dai Componenti il Coro e le danze, gli strumenti ed i canti con cui essi si esibiscono.
COSTUMI
Sono quasi esclusivamente dell'entroterra trapanese ed in particolare dell'agro ericino. Rappresentano vari ceti sociali d'epoca. Per gli uomini si riferiscono a «il burgisi» - ricco proprietario terriero; contadino, cacciatore, marinaio e «sposo» (abito della festa indossato per il matrimonio o per avvenimenti importanti). Nelle giornate fredde gli uomini indossavano un indumento detto «scapularu», largo mantello di panno con cappuccio. I costumi delle donne si riferiscono alle popolane, contadine e spose. Esse si coprivano con uno scialle, o «mantu», di seta d'estate e di morbida lana, d'inverno. Una ricca bordatura guarniva l'orlo e contribuiva a far risaltare il viso.
STRUMENTI
Il Gruppo nell'esecuzione musicale, si avvale e di strumenti popolari e di strumenti arcaici, quali:
Marranzanu - Antico strumento aerofono. Riproduce un suono particolare. Percuotendo l'appendice metallica dello stesso ed emettendo contemporaneamente il fiato coordinato dallo stomaco: la bocca fa da cassa armonica. Lo strumento è di origine araba ed era stato importato in Sicilia costruito in canna. E' detto, anche, «mariolù», «'nganalarruni", «'nghighillarruni" etc., tutti termini di origine onomatopeica. Esso veniva usato da segnale, in aree culturali-pastorali, e come segnale da e contro la mafia. In italiano è detto «scacciapensieri».
Bummulu - Strumento da suono, improprio, aerofono.
E' costituito da una sorta di vaso di terracotta, per contenere vino od acqua. Come strumento da suono viene usato, ovviamente, vuoto, per riprodurre col rimbombo il suono cupo di una immissione di fiato. L'étimo si collega alle voci greche «bombyliòs» o «bombylè»: si tratta di voci onomatopeiche, che riproducono il gorgoglio del liquido, quando viene versato dal recipiente.
Tammureddu - Strumento a percussione, membranofono costituito da un cerchio di legno munito di «cirimuli» ai bordi su cui viene tesa una pelle di asino o di montone. Anticamente veniva usato nei riti magici e rituali nelle zone della Sicilia Occidentale. Si tratta del «cémbalo" della cultura rituale orgiastica greco-romana.
Friscalettu - Stumento a fiato di origine ellenica, costituito in canna mediterranea. Corrisponde allo «zufolo» da pastore, con l'imboccatura a becco detta «zeppa» ed alcuni fori o chiavi per tasteggiare. Riflette una cultura agro-pastorale.
Azzarinu - Stumento a percussione, di forma triangolare, costruito in ferro.
BALLI
Il Gruppo esegue i seguenti balli:
Ballu a chiovu - Carnascialata dei Pulcinelli - Tipiche tarantelle eseguite nel periodo della mietitura e della vendemmia;
'u vasuneddu - Ballo tipico delle serate di fidanzamento;
Contronanza - Su motivo cadenzato, di origine francese. Ballo comandato usato di frequente ancora oggi negli sposalizi.
CANTI
Ecco qui di seguito un elenco, anche se incompleto. dei Canti che presenta il Coro delle Egadi:
Sicilia Sicilia! - E' un inno alla terra di Sicilia e ne decanta le bellezze naturali (versi di Patania e Grillo).
Carrittirisca - Uno dei tipici canti di carrettiere. Percorrendo strade polverose per il trasporto di merci col proprio «carretto» il conducente affronta il vuoto delle distanze con una nenia lenta e malinconica. Accompagnano il canto gli zoccoli ritmati del cavallo, gli ornamenti e il «marranzanu» (raccolta Favara).
Cantu di caccia - Antichissimo canto popolare. Il cacciatore esorta il segugio a scovare la selvaggina (raccolta Favara).
Canto di lavoro dei pescatori di corallo - Composizione marinara del '700. In qualche verso si nota una inflessione dialettale partenopea, dovuta alla presenza di marinai di Torre del Greco e di Torre Annunziata nelle acque del trapanese per la pesca del corallo (raccolta Favara).
Tarantella d'amuri - Canto popolare elaborato da Francesco Li Causi. Si eseguiva nelle serate d'estate, sull'aia ed alla fine di un buon raccolto. E' detto anche «Cantu a stagghiu» (versi di F. Foti, musica di E.G. Calì).
E vui durmiti ancora - Canto di un innamorato che indirizza i suoi versi alla sua amata aspettando che si affacci alla finestra anche solo per un attimo. Pubblicato nel 1940 (versi di G. Formisano, musica di E.G. Calì).
Sagghiata di Pantiddiria - Tipico canto marinaro e di lavoro. Risale al principio dell'8OO. Lo eseguivano i marinai di Pantelleria nel tirare a secco i bastimenti (raccolta Favara).
'u cirasaru - Un venditore di ciliege vuole vendere i suoi frutti solo alle belle ragazze barattandoli con i baci. E' un canto di autore che si richiama alle classiche «abbanniate».
A la vigna - Storia di una ragazza innamorata e timida. Non avendo il coraggio di manifestare i suoi pensieri approfitta del lavoro nel vigneto e ricorre ad un artificio prettamente femminile affinché l'interessato comprenda il suo amore. Canto popolare elaborato da Santonocito - Di Mauro - Lipara).
Comu si cugghieru li beddi pira - Canto popolare a strofe fra un uomo e una donna. Spiccano l'ironia di lui e la stizza di lei (versi di Mannone, musica di Chirco).
Casteddamarisa - Canto popolare di lavoro dei «tonnaroti» della Sicilia Occidentale vecchio di circa due secoli. Fa riferimento alle tonnare di Scopello, Balestrate e Mondello (raccolta Favara).
Cialoma di li tunnari - Altro canto di lavoro dei «tunnaroti» della Sicilia Occidentale. Si esegue durante la «mattanza» (uccisione) dei tonni (raccolta Favara).
Brindisi di marinara - Si eseguiva alla fine di un buon pescato. Canto tipico dei marinari trapanesi (raccolta Favara).
La cugghiuta di li lumie - Il canto vuole essere un omaggio alla terra e l'attaccamento del siciliano ad essa (versi di F. Foti, musica di G.E. Calì).
'Ntintiri 'ntontari - Narra la vicenda di un innamorato che pur di vedere la sua amata non esiterebbe a comprare una «virrinedda» (punteruolo) per poter produrre un foro nella porta della camera della donna e poterla ammirare mentre si appresta a spogliarsi per andare a letto (versi di Luigi Capuana, musica di G.E. Calì).
Sacciu ca sugnu laria - Storia di una ragazza che sapendo di essere brutta non accetta smancerie di uomini e si rifugia nella sua timidezza (pubblicato da Frontini nel 1890).
A la vicariota - Storia in prima persona di un carcerato. Essendo stato condannato al carcere a vita esorta il suo interlocutore a iscriverlo nel registro dei dispersi perché sicuramente non uscirà mai dal luogo di pena. I versi sono del XVII secolo. Pubblicati dal Vigo e dal Salomone Marino. La melodia venne stampata dal Pitrè nel 1870.
Cialoma di Favignana - Canto secolare dei tonnaroti dell'isola di Favignana. Viene eseguita tutt'ora durante la mattanza. Pubblicata dal Pitrè nel 1912.
Cantu a timuni - Nenia che veniva eseguita dai timonieri trapanesi sulle grandi barche a vela in alto mare. Voleva essere un canto dedicato a «popoli e paesi» (raccolta Favara).
'Tunazioni di li catitara - Il termine «catitara» indica la provenienza dal vecchio quartiere trapanese del «Catitu». Si tratta di una cantilena antichissima che le donne usavano cantare quando nei cortili e nei vicoli battevano su grossi blocchi di marmo la «ddisa» per fame corde e gomene. Dalla raccolta Favara riportiamo integralmente: «...è giudicata dal popolino rozza e grossolana per le messe di voce gutturale delle sue cadenze. E' un canto di "fimminazzi", di carattere grottesco che, insieme agli altri canti, ci dimostra quale ricca varietà di toni abbia la musica siciliana, mentre comunemente le si attribuisce la sola nota malinconica».
A la fimminisca - E' un canto di preghiera. Veniva eseguito dalle donne trapanesi quando i loro uomini si trovavano in mare. E' rivolta al Signore affinché essi tornino sani e salvi dal lavoro (raccolta Favara).
Lu me' sciccareddu - Un uomo ha perduto il suo fedele asino, compagno della sua fatica quotidiana. Egli si dispera per tale perdita e decanta le virtù che l'animale possedeva. (Canto popolare. Musica del M° Carmelo Giacchino).
Vitti 'na crozza - Storia di un garibaldino morto nella battaglia di Calatafimi nel maggio del 1860. Canto molto popolare e conosciuto in campo internazionale (versi di F. Li Causi).
A nannulidda (Ciuri Ciuri) - E' la storia di una ragazza che essendo piccola di statura viene presa in giro dagli uomini. Ma essa reagisce con vivacità (raccolta del Vigo).
A muntagnola - Composizione pubblicata nel 1940. Un carrettiere attraversando le vie di un paese in collina si innamora di una ragazza e ne decanta le bellezze (versi di Jano Maricchiolo, musica di E.G Calì).
Cantu di salinara - Canto secolare che affonda le sue radici all'impianto delle prime saline nel trapanese. I lavoratori del sale (salinari) nel trasportare il prodotto cantavano dei «mottetti» che in genere venivano eseguiti in parte dal «capo verra» (capo squadra). Servivano a tenere di buon umore i lavoratori, ma avevano anche un fine pratico. I «mottetti» erano 25 e tale numero, una volta raggiunto, corrispondeva al numero delle «cartedde» (ceste) di sale svuotate. Esse venivano annotate dal cosidetto «signaturi», uomo di fiducia del padrone della salina, su un pezzo di legno morbido (fella). Ogni 25 ceste svuotate corrispondevano ad una «salma» (pari a 2 Q.li). La «salma», unità di misura, è tutt'ora in uso in campo agricòlo. (Registrato e pubblicato dal Pitrè, e poi dal Chiesi sulla Sicilia Illustrata del 1892).
Duettu dispittusu - Storia di due innamorati che si fanno reciprocamente dispetti ma che alla fine si ritrovano perché ognuno è innamorato dell'altro.
L'alivara - Durante la raccolta delle olive strofe che si scambiano giovani innamorati. Simile al canto della vendemmia.
Canto dei bambini di maggio - Veniva eseguito dai fedeli che da Racalmuto (Ag) si recavano in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Trapani (raccolta Favara).
Canto ciclico carnascialesco - Filastrocca che in parte si riallaccia ai riti pagani del dio Bacco. Veniva eseguita nel contado di Salemi.


UN ELENCO DI NOMI LUNGO CINQUANT'ANNI

Qui di seguito riportiamo i nomi di coloro che nel corso di quasi cinquant'anni hanno fatto parte del «Coro delle Egadi».
Le indicazioni si riferiscono al periodo 1936-1984 mentre a parte si sono pubblicati quelli dei «pioneri» del 1935 e quelli dei componenti il Gruppo oggi.
Potranno esserci delle omissioni anche se le nostre ricerche si sono svolte in tutte le direzioni.
Ci auguriamo che tutti coloro i quali hanno contribuito a portare alto il nome del Folklore Trapanese nelle varie Manifestazioni siano stati ricordati, mentre ci scusiamo per eventuali, involontarie, omissioni.


ELENCO DEGLI EX CORISTI DAL 1936

"A"
ALESTRA Linda
ALESTRA Giuseppe
ABITA Noemi
ALESTRA Rosalba
AUGUGLIARO Giuseppina
ALESTRA Armando
ABATE Orazio
AMICO Franca
ADRAGNA Alberto
ALEO Giuseppe
ADAMO Girolamo
ADAMO F.sca Paola
AMPOLA Paolo
ANASTASI Vita Alba
AZZARO Vincenzo

"B"
BURZILLERI Anna
BURZILLERI Ninni
BURZILLERI Clara
BUSCEMI Salvatore
BOSCO Rita
BARRACO Giuseppe
BARRACO Giovanni
BRUNO Pietro
BRUNO Francesco
BERTOLINO Leonardo
BASCIANO Giovanni di G.ppe
BASCIANO Giovanni di Giacomo
BUCARIA Umberto
BIONDO Liliana
BIONDO Giosella
BERTOLINO Michelangela
BELLINA Angela
BARRACO Margherita
BELLAFIORE G. Francesca
BOSCO Vita
BUSCEMI Adriano
BUSCEMI Erina
BUSCEMI Maria Leda

"C"
CALVINO Paolo
CALVINO Domenico
CERNIGLIARO Francesco
CALVINO Gina
CALVINO Matteo
CARUSO Maria
CARUSO Salvatore
CASTELLANA Rosa
CIPOLLA Vito
CIPOLLINA Mariuccia
CORSO Giovanna
CORSO Adua
CRAPANZANO Rino
CORSO Anna
COGNATA Vito
CUSENZA Anna Maria
CARRUBBA Pietro
COPPOLA Isidoro
COSTA Melina
CASSARA' Salvatore
CALVINO Vito
CODUTI Caterina
CORSO Germana
COSTA Giuseppina
CASCIANO Maria Pia
CARAFFI Giuseppe
CUSENZA Giuseppe
CERNIGLIARO Caterina
"D"
D'AMICO Maurizio
D'ANGELO Giuseppe
DE LUCA Antonino
D'ANGELO Paola
DECIMO G. Carlo
D'AMICO Palmina
DONATO Francesco
DONATO Franca
DONATO Anna
DE VINCENZI Giuseppe
D'AMICO Elio
DI FERRO Leonardo
DI GIOVANNI Antonino
D'AMICO Mirella

"F"
FERRO Giuseppe
FRUSTERI Gianni
FERRANTES Maria
FERRANTES Giovanna
FERRANTE Maria
FUGALDI Carmela
FUGALDI Vincenzo
FIGUCCIO Clizia
FONTANA Francesco

"G"
GALLO Michele
GALLO Giuseppe
GIGANTE F.sco Paolo
GIGANTE Giuseppe
GIACOMAZZI Salvatore
GERVASI Paolo
GENNA Caterina
GULOTTA Vincenzo
GABRIELE Gaspare
GIACOMAZZI Agostino
GUERCIO Salvatore
GUERCIO Salvatore
GIGANTE Giacoma
GULINO Vincenzo
GENOVA Pietro
GRIMALDI Francesco
GIANQUINTO Giovanni
GENOVESE Maria Teresa

"I"
INFRANCA Francesco

"L"
LAZZARI Renato
LOMBARDO Michele
LOMBARDO Filippo
LOMBARDO Jannette
LICATA Vincenzo
LIPARI Vincenzo
LA COMMARE Rosa
LA RUSSA Vitalba

"M"
MANGIAPANE Vincenzo
MORANA Bartolo
MAZZARELLA Giuseppe
MAZZEO Mariuccia
MARTINELLI Francesco
MANCUSO Lino
MESSINA Anna
MESSINA Giovanna
MESSINA Caterina
MAIORANA Nadia
MAIORANA Luana
MARASCIA Antonino
MARCECA Salvatore
MAZZA
MALATO Giovanni
MANGIAPANE Leonardo
MONTALBANO Caterina
MAZZARELLA Fabio
MIONE Giuseppa
"N"
NARBONA Carmelo
NOLFO Anna

"O"
OMBRELLO Pietro
ORLANDO Giovanni
ODDO Delibera
OCCHIPINTI Caterina

"P"
PIACENTINO Antonino
PIACENTINO Agostino
PACE Angelo
PAPA Francesco Paolo
PROCACCIANTI Trento
PRIOLO Michela
PLACENZA Antonella
PROSPERINI Giovanni
PIAZZA Patrizia
PATERA Giuseppa

"R"
RIMPICI Salvino
RIMPICI Franca
RIZZO Bartolomeo
ROMITO Alessio
ROMITO Antonietta
RIBAUDO Rita
RUGGIRELLO Giovanna
REINA M° Giuseppe
REINA Franca
REINA Anna
RUGGIRELLO Rosalba
RANDAZZO Girolamo

"S"
SILVESTRO Vito
SERRA Anna
SERRA Caterina
SPITALERI Roberto
SCUDERI Salvatore
SCUDERI Vincenzo
STINCO Rosa Elena
STINCO Andrea
SCUDERI Domenica
SCARCELLA Tanina
SPADARO Alberto
SPITALERI Mauro
SCHIFANO Gemma
SALVO Cristina

"T"
TARTARO Antonio
TARTARO Natale di Salvatore
TARTARO Natale di Giuseppe
TARTARO Salvatore
TARTARO Beppino
TARTAMELLA Alberto
TARTAMELLA Vincenzo
TARTAMELLA Franca
TARTAMELLA Anna
TERMINI Salvatore

"V"
VALENTI Giovanni
   (Accompagnatore Gruppo +)
VULTAGGIO Giuseppe
VENZA Giovanna
VENZA Antonino
VENZA Vincenzo
VIVOLA Elio
VULTAGGIO Angela
VENZA Maria Grazia
VULTAGGIO F.sco Angelo

"Z"
ZAGONIA Domenico
ZOCCA Santina


STRUTTURA ORGANIZZATIVA DEL "CORO DELLE EGADI"

Alla data del 15 dicembre 1985 la struttura organizzativa della Società Cooperativa «Coro delle Egadi» è la seguente:

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Pina Adamo
Piero Romito
Accursio Gerardi
Leonardo Figuccio
Sebastiano Santoro

COLLEGIO SINDACALE

Rocco La Russa
Baldassare De Vincenzi
Francesco Spada
Santino Arceri
Agostino Mighali
- Presidente
- Vice Presidente
- Consigliere (accompagnatore Gruppo)
- Consigliere
- Consigliere



- Presidente
- Sindaco Eff.
- Sindaco Eff.
- Sindaco Suppl.
- Sindaco Suppl.
SOCI DELLA COOPERATIVA

Mariella Acquaviva, Silvana Acquaviva, Giuseppa Adamo, Santino Arceri, Baldassare De Vincenzi, Leonardo Figuccio, Vincenza Fugaldi, Accursio Gerardi, Margherita Incandela, Rocco La Russa, Enza Labruzzo, Elio Licari, Giuseppina Labruzzo, Agostino Mighali, Nicolò Ottoveggio, Caterina Pizzardi, Piero Romito, Francesco Spada, Sebastiano Santoro, Giovanni Xhilone, Salvatore Xhilone.

FANNO PARTE DEL GRUPPO QUALI COMPONENTI

Giuseppina Anastasi, Baldassare Adragna, Mariella Cascio, Ignazio Cernigliaro, Vito Fazio, Antonino Friscia, Danilo Infranca, Rosanna Lentini, Gaspare Mucaria, Giovanna Mucaria, Giuseppina Priolo, Sergio Priolo, Giuseppe Ruggirello, Maurizio Santo, Antonino Schifano, Vincenzo Solaro, Giovanna Vacca, Angelo Vassallo, Antonino Vassallo, Giovanni Ventimiglia, Maria Venza, Matteo Venza, Maria Xhilone.


HANNO SCRITTO DEL CORO...

5.000 lire al Coro delle Egadi! Si tratta di 5 mila lire del 1937 che il Ministero dell'allora Cultura Popolare fa pervenire attraverso il Segretario Federale del P.N.F. per l'attività e per il potenziamento del Coro. (Giornale "L'Ora" Quotidiano Fascista - 16 settembre 1937).

Un raro documento del 1937. Il Coro delle Egadi si esibisce alla Villa Margherita in onore dell'allora Principe di Piemonte Umberto di Savoia (per gentile concessione del Maestro Settimo Burgarella).

Raduno folkloristico di Chamonix (1957). Il Coro delle Egadi riporta un grande successo di pubblico e di critica. Un giornale francese da ampio spazio all'avvenimento.

Il Coro delle Egadi si esibisce ad Angers (Francia, 21 Maggio 1961), il giornale locale riporta in prima pagina l'avvenimento.

Un ritaglio di giornale di informazione tunisina, Essabah, con la foto di un gruppo del Coro durante le manifestazioni del Festival a Monastir (1963). Nella didascalia si legge: "l'amico dell'asino".

Festival Internazionale di Monastir (Tunisia) Agosto 1963. Il corriere di Tunisi, giornale in lingua italiana parla con entusiasmo della esibizione dei canterini i quali oltre Monastir sono stati presenti a Tunisi ed a Cartagine.

Un articolo apparso su un giornale Jugoslavo con una foto di canterini del Coro ad Erice (Zampogna d'Oro 1980).

Un ricordo del Raduno folkloristico di Ohrid. (Jugoslavia, Luglio 1981).

Un episodio che i Componenti del Coro non dimenticheranno mai: Il Papa unisce la sua voce a quella del Coro. (Palermo 22 Novembre 1982).

Due immagini della "Settimana Siciliana" a Los Angeles in occasione delle Olimpiadi (Agosto 1984). Nella foto di sinistra) il Coro delle Egadi assieme al Console generale d'Italia, Giovanni Vincenzi Mareri (nella foto di destra) L'Assessore Regionale Pietro Pizzo con il Console Italiano.

Un articolo apparso su un importante settimanale ungherese (Maggio 1985). E' una fedele cronaca della XII Edizione del "Cuoco d'Oro" all'Hotel Azzolini di Villagrazia di Carini. Vi si cita ripetutamente il Coro delle Egadi e le sue ambizioni.

pagina a cura di    Gigante Lorenzo Maurizio    per il Coro delle EGADI
(un sentito ringraziamento a Pietro Romito per avermi fatto conoscere il libro)

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