Lina Clorofilla

Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
"Frinzi di cori" di Lina Colorfilla

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REGALBESI: CHE POESIA!


Grandi silenzi di luoghi abbandonati
lungo le siepi, resti di bagli antichi,
frutto delle vicine montagne
non mai rimarginate le ferite.
Giganteschi archi con vecchi porticati,
passaggi per buoi carri ed aratri
guidati fino al vesper bruno
da chi facea allor serena vita.
Vuote le stalle, non più un belar o un muggito,
nell’aria ancora odor di paglia e fieno,
gli armiggiattaccati come preziosi quadri
e sul solaio gli arnesi dormon tutt’ora.
Legna di vite accanto al focolare,
cenere imbalsamata nella brace
e quel vecchio forno lì, affumicato,
sembra grande bocca, pronta a dire il vero.
Manca quell’acqua nei pozzi e nelle gebbie
dove sovente si specchiò la luna;
il gran carrubbo, vicino al portone,
come uno schiavo porta ancor la catena
di chi legato stava a far la guardia.
La torre, ormai dimora per uccelli
che adornano di nidi le corone,
è palco per contemplar dall’alto
l’insieme pittoresca sua veduta,
e gorgheggiando, quei piccoli angioletti,
a riparo, all’ombra delle palme,
s’ispirano a crear canti divini.
Ma quando passa il vento di bufera
e bruscamente scompiglia le lor chiome
sembran chiamare aiuto!
Emettono grida disperate,
paura di rimaner sempre più soli.
Lì nelle piane attorno a loro
mughetti e gobbe d’erbe fiorite,
stesi per terra dolcissimi meloni,
spettacolo agli occhi dei turisti.
E quando il sole va a nascondersi,
dietro batuffoli di zucchero filato,
diventa un famosissimo pittore
e dipinge coi colori naturali,
non usa né tempera né china
e come un miracolo, senza metter dito,
del Regalbesi ne fa gran cartolina.


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