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FESTA AL PARCO-DIGA BAIATA – PACECO di Giuseppe Ingardia

Paceco- È iniziata lo scorso 15 maggio – con larga partecipazione popolare ed una Festa all’aria aperta attorno al sito – la campagna di sensibilizzazione mirata a spronare l’Amministrazione Comunale di Paceco ad inserire in bilancio la somma necessaria per dare l’incarico di progettazione di un Parco urbano attorno alla Diga Baiata.

Il tutto ovviamente anche facendo gli scongiuri affinchè magari non si concretizzi l’idea di realizzare ‘amichevolmente’ un imbarcadero piuttosto che investire per la progettazione complessiva (come dire mi compro la ‘zotta’, fregandomene del carro). Ed è stata vera festa alla Diga Baiata, tra musiche, spettacoli di animazione, evoluzioni di aquiloni, pony attrattiva nelle attrattive per i bambini, canoe e barche a vela sull’acqua invitante, mountain bike e Scouts: sfociando nel peccato di gola dell’immancabile “pani cunzatu” preso d’assalto.
L’idea madre è quella di realizzare tra Dattilo e Paceco un parco urbano che potrebbe cambiare il futuro delle prossime generazioni, costrette oggi ad emigrare. L’invaso Baiata diverrebbe una grande risorsa economica ed un’attrattiva turistica importante fornendo servizi sportivi, educativi, divertimento in ambiente sanissimo, di conservazione naturalistica. A fine 2005 veniva esitato positivamente un Concorso Nazionale per un ‘contributo di idee’ ai fini di progettare un Parco Suburbano lacustre, con ideale passeggiata fluviale fino alla Riserva Naturale Orientata delle Saline.
Un disegno sposato dall’allora Sindaco Totò Pellergino e quindi dall’Assessore Urbanistica Francesco Tranchida e che comunque traeva movenze dal PRG progettato dalla Arch. Teresa Cannarozzo, incentrato su soluzioni futuristiche della comunità pacecota, in armonia con le proprie radici e identità. “Un sito particolarmente significativo – sostenne allora Vito Corte, Presidente Ordine Architetti – in area paesaggisticamente straordinaria, nel pieno della realtà rurale, con il valore aggiunto di un bacino artificiale d’acqua, ricco di valori naturalistici e ambientali”.
Per realizzare il Parco Baita – che per adesso accantonerebbe la via fluviale verso le saline – oggi è possibile finanziare un progetto attingendo ai fondi europei 2007/113: basta che il Comune rimetta mano nel cassetto che custodisce da troppi anni il fascicolo-concorso per “Contributo d’idee”, affidando l’incarico. Dopo anni di appiattimento e scarsa progettualità, sarebbe un modo concreto per abbracciare un impegno prioritario per “sostenere l’occupazione rilanciando l’economia”.


Tratto dal giornale EPUCANOSTRA visualizza gli altri articoli




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