
Dalla Introduzione di Roberto Calia: Ciullo o, come ormai sembra accertato, Cielo d’Alcamo; è universalmente noto per la sua canzone in 32 strofe, «Rosa fresca aulentissima», uno dei più antichi e importanti documenti della lingua e della letteratura italiana del Duecento. Il primo a menzionarlo fu mons. Angelo Colocci di Iesi (+ 1547), erudito del secolo XVI, che in una nota al codice Vaticano n. 4817, relativo ai rimatori siculi al foglio 171, scrive: «Et io non trovo alcuno se non Cielo dal Camo che tanto avanti scrivesse, quale noi chiameremo Celio. Costui adunque fu celebre poeta dopo la ruina dei Gothi …». … Ringrazio il Prof. Roberto Calia per avermi donato ed autorizzato ad inserire questo libro nel sito.
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