Dalla premessa di Virgilio Titone: Il trapanese Giuseppe Marco Calvino è indubbiamente il maggior nostro poeta in vernacolo, sebbene sia tanto meno conosciuto del celebrato Giovanni Meli e del catanese Domenico Tempio. Ma non è solo un poeta, sì anche una testimonianza storica dei costumi, delle idee o, nel senso più ampio, della cultura del suo tempo. Lo sono anche il Tempio e, in misura minore, il Meli, in certo modo più letterario o castigato nel suo dialetto degli altri due. Ma il Calvino lo è pure per altri motivi. Anzitutto per quella che a giusta ragione il Diecidue definisce come la sua «esigenza più profonda: quella di cantare il gusto, il piacere e la gioia di vivere». Ringrazio Angelo Mazzotta per avermi donato il libro.
Articoli correlati:
- Libri: L’INDUSTRIA TRAPANESE di GM CALVINO a cura dell’Associazione Jò
- Libri: FRA’ PANTALEO di Giuseppina Accardo e Anna Vania Stallone
- Libri: «Arte e civiltà di Selinunte» di Sebastiano Elia – Editore Angelo Mazzotta
- Personaggi Trapanesi: (dal Novecento letterario di Mugno)
- Libri: MUDDICHI DI SAGGIZZA di Vito Ruggirello
- Libri: MOMENTI di Sebastiano Benenati e Oronzo De Giovanni
- Libri: Catalogo del pittore Turi Calvino
- Libri: NA FARFALLA MI VASAU LU NASU di Marco Scalabrino
- 2° Premio Letterario GM Calvino 2011 curato dall’Associazione Jò
- G. M. Calvino – Il secolo illuminatissimo – a cura di S. Mugno