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Edicola: LUMIE DI SICILIA – Nr. 170 – Gennaio 2023

 


Da questo articolo i precedenti numeri di:
LUMIE DI SICILIA
Periodico dell’A.Cu.Si.F.
Associazione Culturale Sicilia Firenze
Ringrazio Mario Gallo per questa opportunità
(clicca sul logo per visualizzarlo e leggerlo)
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Il numero 170 di Lumie di Sicilia – gennaio 2023
Questo sommario l’ho curato io, Giampiero, figlio di Mario Gallo che, purtroppo, è ricoverato – ma in ripresa – per una polmonite Covid (dopo quasi tre anni di attenzione puntuale). Aveva “chiuso” il numero proprio il giorno prima del ricovero e gli mancava di completare la presentazione alla quale ho provveduto io, chiedendo scusa se non sono all’altezza dell’originale.

Eccoci qui, dunque.

Comincia un nuovo anno che tutti auspichiamo portatore di pace. E alla pace è dedicata la copertina.

La pagina 2, col sommario, riproduce una foto da Firenze e 4 da luoghi di Sicilia.

A pagina 3, Elio Piazza traccia una tenera storia d’amore col contorno di foto dall’isola di Mothia.

Tre le recensioni:

- Federica Belluccia commenta (4) il libro di Giovanni Dino “Le parole che scompaiono”: un tentativo, ben riuscito, di riportarci alle nostre radici, alla nostra a terra. Attraverso la raccolta di parole ormai desuete, l’Autore ci conduce alla riconoscibilità della gente che è nata e cresciuta in un luogo, a Villabate.

- Daniela Bonavia si dedica (5/6) a un lavoro di Emanuele Navarro della Miraglia, “Paese” , un racconto sull’amata Sambuca Zabut. Dirige, il nostro Autore, il suo immaginario drone sulla Gibelmoro dove sono le nostre radici, la Sicilia dei padri, la millenaria cultura contadina con i suoi colori, i suoi profumi, la sua infinita bellezza e la sua grande umanità.

- Marco Scalabrino spazia in un’approfondita rassegna (8/11) della più recente opera della nostra Amica Licia Cardillo Di Prima, dal titolo suggestivo: L’odore della nebbia: un’indagine socio- psicologica che prende le mosse dal “ritorno” della protagonista “Sono ritornata per risalire i pioli che da bambina qualcuno ha staccato dalla scala, facendomi precipitare nel mondo degli adulti”. Circa mille metri di altitudine, un paese acchiana e scinni, “un gomitolo di viuzze quasi sempre avvolte dalla nebbia”.

Ina Barbata ancora una volta (7) si affida al dialetto per esplorare fra i segni del passato (nniminagghia sembra avere la radice greca di mimnesco, mi ricordo).

Siriana Giannone è sempre molto commovente nella sua lucida ricostruzione e testimonianza scritta delle vicende legate alle “imprese” del folle disegno di aggressione del regime fascista. Una storia su un soldato in Albania morto a 23 anni (12) e poi, in modo intimamente addirittura più partecipato, perché personale, le vicende di Nonno Pietro (13) nella scellerata campagna di Russia. Nomi di luoghi tristemente di attualità perché quella campagna si svolse in gran parte nell’attuale Ucraina ed era una guerra di aggressione in cui le vittime italiane mandate a morire avevano croci senza nome e senza lacrime.

A pag. 14 il solito diletto leggero de I Vespi siciliani, e un articolo di Rosamaria Rita Lombardo con un’archeoricetta della cuccìa per il giorno di Santa Lucia, e una poesia di Ina Barbata.

Da pag. 15 a pag. 19 Giovanni Ingrassia ci parla del vernacolo che sta sparendo (ci scusiamo con l’autore se la qualità della conversione del testo non è ideale).

Un altro Giovanni, Giovanni Vultaggio, fine archeologo del territorio, ricostruisce (20-22) la storia millenaria del porto di Trapani, alla vigilia di quello che per ora è solo l’annuncio di un’investigazione in profondità – è il caso di dirlo – dei fondali del porto stesso.

A pag. 23, Santo Forlì ci intrattiene come d’abitudine sulla natura del trekking e sul trekking nella natura, non disdegnando soste di ristoro.

Segue, da 24 a 28, la riproposizione della processione (“La Sagra della Bibbia”) a Erice del 27 agosto 1962, con descrizione dei carri che sfilarono in quella edizione con riproduzione di scene del Vangelo.

A nome di mio padre e mio, auguro a tutte e tutti un periodo di serenità e di riposo.

Mario Gallo

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Lumie di Sicilia
Via Cernaia 3
Firenze, FI 50129
Italy

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