dalla prefazione di Carlo Cataldo, il quale ringrazio per avermi fatto conoscere e omaggiato questo libro.
Per oraziana memoria, il plagosus Orbilius impartiva il sapere, a suon di busse, ai discepoli. Mutati i tempi e defluita tanta acqua non soltanto sotto i ponti del “biondo Tevere”, Antonio Tagliavia dà una prova palmare dell’eclisse della pedagogia orbiliana, con la strategia dell’insegnare dilettando, valorizzata nell’Istituto comprensivo “F. Vivona” di Calatafimi Segesta. Docente di umanesimo e di umanità, Tagliavia ha composto cinque gioiellini di drammaturgia scolastico-extracurriculare, in collaborazione con i discenti, che ha stimolato all’osservazione dell’ambiente circostante, e alla trasposizione, nella creatività fantastica, di fatti e personaggi, non lontani dal vero o dal verosimile, e di situazioni e vicende esistenziali, rintracciabili nel menù memoriale. La memoria – così accade in Tempu di vinnigna – si fa talvolta nostalgico palpito, incline o intento a incursioni in un passato di disagi e di disguidi, se raffrontato con la “diversità” del presente. …
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