Archivio culturale di Trapani e della sua provincia

Valderice - Murales e Graffiti


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Cenni storici di Valderice

Tracce di insediamenti comunitari nelle terre dell'attuale Valderice consentono di risalire al Paleolitico.
Verosimilmente, dunque, l'uomo vi fu presente anche nella lontana preistoria. Vicende antiche e recenti hanno reso la fertile valle del monte partecipe degli eventi dell'isola di Sicilia nel contesto della storia della nobile vetta ericina.
In circa 30 secoli popoli, regni, civiltà e culture si sono avvicendati, con insediamenti più o meno stabili, in queste terre di estremo occidente: Sicani, Elimi, Cartaginesi, Romani, Vandali, Bizantini, Arabi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli, Austriaci, Borboni.
Proprio con la dinastia borbonica (Ferdinando IV) una delle tante distribuzioni di terre ai contadini (censuazioni delle terre comuni del 1789/91) segna un evento che gli storici assumono come atto di nascita delle borgate e dei casali dell'agro montese (anche quelle che costituiranno in seguito l'attuale comune di Valderice).
Migliaia di contadini, stimolati dal possesso enfiteutico delle terre, lasciano la città ericina e scendono a valle, sul luogo di lavoro, e lì edificano la casa. Sorgono, quindi, gli agglomerati urbani delle borgate dell'agro, in un processo di sviluppo iniziato con i primi dell'Ottocento e che ancora dura. Erice contestualmente si spopola, perdendo la sua consistenza demografica.
Tra le comunità valligiane e la vetta si istaura una contrapposizione socio-economica che rimarca la differenza dei ceti presenti: a valle i contadini, in vetta la ricca borghesia e il patriziato.
Tra il secolo XIX e il successivo i contadini valligiani, guidati dall'emergente movimento socialista e çon la borgata di San Marco che assume un ruolo preminente fra le comunità dell'agro, tentano di scardinare il potere dei notabili ericini. Si sviluppano le prime iniziative autonomistiche, mentre si afferma sempre più l'idea che San Marco diventi il nuovo capoluogo del vasto comune.
Con le elezioni amministrative del 1914 i socialisti valligiani entrano nella direzione amministrativa del Comune, e nel 1920 ne assumono il potere con il sindaco Sebastiano Bonfiglio, cittadino di San Marco.
Ma la politica riformista e popolare del Sindaco socialista provoca reazioni e risentimenti che, con estremo atto di violenza, armano la mano dei sicari in un delitto rimasto impunito. a cui é stata attribuita la matrice politico-mafiosa.
Eliminato Sebastiano Bonfiglio (giugno 1922) e chiusa la fase democratica per l'imminente avvento del fascismo, il grande comune eri cino sembra superare la frattura in un oblio che, invece, ha soltanto il sapore della sonnolenza. Dopo il conflitto mondiale, infatti, si riaccendono le rivendicazioni e i dissapori che portano alla costituzione dei quattro comuni valligiani: Custonaci, San Vito Lo Capo, Buseto Palizzolo e Valderice.
San Marco tenta un'ultima volta il trasferimento del capoluogo a valle e, non riuscendovi, sceglie pur'essa la causa autonomistica.
Il 5 maggio 1949 un comitato costituito e riunito nei locali del cinema "Di Gregorio" formula istanza alle competenti autorità per la costituzione del comune di Paparella-San Marco, comune eretto e sancito con la legge regionale n° 5 del 25 gennaio 1955.
Con successiva legge regionale n° l del 28 gennaio 1958 il neo comune assume il nome di "Valderice".
Il resto della storia del centro appartiene alle attuali generazioni.
Valderice si é sviluppata molto in questi 40 anni di vita propria. La sua economia, uscita dai limiti storici di un ceto essenzialmente agricolo, si é arricchita di tutte le componenti della moderna società italiana.
Undicimila abitanti oggi risiedono stabilmente nel centro e lo rendono dinamico e palpitante, mentre altre migliaia fissano stagionale dimora nelle numerose villette sparse per la collina e la marina a testimonianza delle antiche vocazioni di queste contrade alla villeggiatura e al turismo.
Iniziative pubbliche e imprenditorie private si preparano a lanciare il centro in un circuito turistico più ampio che si armonizzi con l'intera provincia.
Le sue belle chiese (S. Marco e Misericordia), i bagli contadini, le ville gentilizie, di particolare suggestione, testimonianza di una storia passata e recente, le torri e la marina, l'anfiteatro "S. Barnaba" e i parchi naturali offrono itinerari di particolare interesse.
Il paesaggio ameno, gli splendidi scenari naturali, un clima mite e salubre, freschi giardini e ombrose pinete, tra i profumi di una natura fiorita tutto l'anno, rendono particolarmente gradito il soggiorno.
Il "Baglio S. Croce", antica struttura che ha mantenuto intatto il fascino della cultura contadina, ed il complesso "La Tonnara" che ha trasformato una millenaria architettura marinara in un lussuoso e moderno insediamento turistico, offrono all'ospite una dimora comoda e confortevole arricchita da valori che ricreano lo spirito e appagano il gusto del bello.

Dott. Giuseppe BASIRICÒ
Dirigente Sett. Istruzione e Turismo del Comune di Valderice




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