Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
Calatafimi e Garibaldi di Carlo Cataldo


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PREMESSA

Saggio storiografico commemorativo
sulla battaglia di Pianto Romano (15 maggio 1860)


Il 15 maggio 1860 a Pianto Romano si decise l'Unità d'Italia


Nella memorabile giornata del 15 maggio 1860 il condottiero dei Mille ebbe chiara la sensazione che occorreva un fatto d'armi decisivo, per convincere i dubbiosi e gli sfiduciati di Sicilia a parteggiare per la causa unitaria.
Molto si è scritto, e soprattutto fantasticato, sulla battaglia di Pianto Romano.
Nè qui occorre ribadirne il rilievo determinante nel "fare l'Italia".

* * *

Con la semplicità e con la chiarezza di chi ha vissuto l'evento, senza sopravvalutarne o sottovalutarne l'incisività, lo stesso Garibaldi potè scrivere - anni dopo - nelle sue "Memorie":
Palermo, Milazzo, il Volturno, videro molti più feriti e cadaveri, ma, secondo me, la pugna più decisiva fu quella di Calatafimi.
Oggi, sul colle che assistette allo scontro di due ideologie, s'innalza, "per memoria perenne", il Monumento Ossario: simbolo dell'abbraccio - nella pace della morte - sia di coloro che si batterono dalla parte della barricata perdente, sia dei "Continentali" (come erano allora chiamati i Mille) e dei Siciliani, uniti dalla stessa fede nella "più grande Italia",

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CARLO CATALDO in questo saggio storico commemorativo - con la visione sintetica del rievocatore che ha ben noti i fatti - fa rivivere gli antecedenti e le vicende della decisiva giornata del 15 maggio 1860.
Con la sua ricerca documentaria, con le sue conoscenze bibliografiche, col suo stile efficace, egli ci conferma, a 130 anni dall'evento, come appaia indubbiamente "miracoloso" il compito di quelle generazioni che, sulle balze di Pianto Romano, cancellarono 13 secoli di disunità, nel nome del patrio Risorgimento.

Roberto Calia
Alcamo, 4 novembre 1990



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Proprietà letteraria
riservata all'Autore


Ringrazio l'amico
Salvatore Gallitto
per il suo vivo
e sincero amore
per il prof.
Carlo Cataldo







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