Archivio culturale di Trapani e della sua provincia
Calatafimi e Garibaldi di Carlo Cataldo


pagina precedente

pagina successiva

CALATAFIMI E GARIBALDI

Saggio storiografico commemorativo
sulla battaglia di Pianto Romano (15 maggio 1860)


I morti dei Mille nella battaglia
(o a causa della battaglia)
di Calatafimi

Non si sa il numero esatto dei morti dei Mille a Calatafimi. Un elenco "ufficiale" ne ricorda 32. Furono, forse, più dei 41 qui descritti. Gli assenti nel suddetto elenco fIgurano qui in marcato carattere tipografico.
Per i dati anagrafici la professione, la compagnia di appartenenza, le circostanze della morte, le decorazioni assegnate e le notizie sul ferimento, mi sono avvalso delle seguenti fonti:
1) Elenco dei Mille, edito sulla Gazzetta Ufficiale del 12 novembre 1878 (suppl. al N. 266), tuttavia incompleto e inesatto;
2) le pp. 163-64 di Cinquant'anni dopo la prima spedizione in Sicilia di Guido Sylva (Bergamo, 1910);
3) le pp. 164-67 de La spedizione garibaldina di Sicilia e di Napoli di Mario Menghini (Torino, 1907);
4) le pp. 498-507 della Storia della XV Divisione Turr, nella campagna del 1860 in Sicilia e in Italia di Carlo Pecorini Manzoni (Firenze, 1876).
5) i due volumi de I Mille di Marsala di Germano Bevilacqua (Manfrini, Calliano, 1982-85) che correggono vari errori tradizionali e danno l'esatta grafIa di alcuni cognomi, sulla fede di, certificati parrocchiali;
6) le pp. XVIII-XIX di Salemi e i Mille di F. La Colla (Virzì, Palermo, 1910).

ELENCO DEI MORTI DEI MILLE A CALATAFIMI

1) ADDI DEMETRIO.
Non risulta dalla G.U. del 1878. Un Madi Demetrio (anch'egli nemmeno nella G.U.) fu nell'8a Compagnia dei Mille (cfr. Bollettino n. 21 della Spedizione, zeppo di cognomi con trascrizioni errate, edito testualmente in Bevilacqua cit., p. 64). L'Addi fu curato nell'ospedale di Vita, per "ferita grave di proiettile alla coscia" e qui morì il 6 giugno 1860 (La Colla).

2) AJELLO GIUSEPPE, di Giusto. N. a Palermo nel 1828. Pecorini Manzoni lo dice morto a Calatafimi. Non si sa se (considerandone gli errori) si riferisca ad un omonimo la G.U., secondo cui è "morto nel manicomio di Palermo il 1° dic. 1869".
3) AMATI FERMO, di Giovanni. N. a Bergamo il 17.2.1841. Vetraio. 8a Compagnia. Medaglia d'argento.
Morto al l° scontro, con Antonioli, Biffi, Tibelli e altri. Secondo il Sylva (che era della stessa Compagnia) è morto a Calatafimi. Risulta morto a Palermo per la G.U. e Pecorini Manzoni.

4) ANTONIOLI (non ANTOGNOLI, come nella G.U.) FEDERICO, di Decio. N. a Bergamo il 17.8.1839. Sarto. 8a Compagnia.
La G.U. e Sylva lo dicono morto a CalatafImi. Menghini lo dà "ferito ai lombi e morto a Palermo il 28.5.60" (e così Pecorini Manzoni).

5) BAIGUERA (non BAlGNERA, come nella G.U.) CRESCENZIO, di Francesco. N. a Gardone Val Trompia (Brescia) il 6.9.1822. Operaio. 4a Compagnia.
La G.U. lo dichiara, genericamente, "morto combattendo in Sicilia nel 1860". Il Pecorini Manzoni non lo cita. Stando al Menghini, riportò "ferita alla cavità nasale". Sylva lo pone tra i morti di Calatafimi. Per le ferite riportate, morì l'1.6.1860 all'ospedale di Alcamo, come ho rilevato da attestati di morte risultanti nell'archivio comunale e nella chiesa madre della suddetta città. Il Bandi ne descrive i funerali, ai quali assistette, nella chiesa di Santa Maria di Gesù in Alcamo.
Per Agrati, poichè il Baiguera morì a pochi giorni dalla battaglia e in conseguenza delle ferite riportate, "il suo nome andrebbe aggiunto a quelli ricordati in una lapide di bronzo, nell'ossario di Calatafimi".

6) BELLENO GIUSEPPE NICOLO', di Paolo. N. a Genova il 18.3.1833. Carabiniere genovese.
Ferito al petto e "morto a Calatafimi nel 1860": così la G.U. e Sylva. Non citato in Pecorini Manzoni.

7) BIANCHI GEROLAMO, fu Felice. N. a Caronno (Como) il 5.6.1841.
Studente in Medicina. Nel Menghini (che erroneamente lo dice di Pavia e di anni 23) risulta "ferito a Calataftmi e morto il 18 giugno". La G.U., che ne dà gli estremi anagrafici, lo riferisce morto alla presa di Palermo, sulla piazza della Fieravecchia, il 30.5.1860 (e cosi Pecorini Manzoni).

8) BIANCHI LUIGI PIETRO, di Francesco. N. a Pavia il 12.9.1841.
Studente. 7a Compagnia.
Morto a Calatafimi il 15.5.1860 (secondo la G.U. e Pecorini Manzoni).

9) BIFFI LUIGI ADOLFO, di Ermenegildo. N. a Caprino (Bergamo) il 24.5.1846. Studente. 8a Compagnia. Medaglia d'argento.
"Morto a Calatafimi nel 1860" (secondo la G.U., Pecorini Manzoni e Sylva). Cadde non ancora quattordicenne, vicino all'amico Tibelli.

10) BOGGIANO AMBROGIO, di Giacomo. N. a Genova il 31.8.1837. 1a Compagnia.
"Morto il 15.5.1860 a Calatafimi", secondo la G.U. e Sylva.

11) BONARDI CARLO, di Giovan Maria. N. a Iseo (Brescia) il 7.11.1837. Studente al quarto anno di Legge. 7a Compagnia.
Per la G.U., Pecorini Manzoni e Sylva, mori combattendo a Calatafimi il 15.5.1860. Nel Menghini è la notizia che fu "ferito in varii punti".

12) BOTTAGISI CESARE, di Carlo. N. a Bergamo il 18.4.1831. Fruttivendolo. 8a Compagnia. Medaglia d'argento.
La G.U. lo dice "morto a Calatafimi nel 1860". Nel Menghini figura erroneamente "morto il 29.5. per ferita con frattura all'avambraccio destro". Secondo l'Agazzi (p. 373), quella ferita gli procurò la morte istantanea per dissanguamento.

13) CADEI FERDINANDO, di Giacomo. N. a Caleppio (Bergamo) il 20.3.1838. Studente di Farmacia all'Università di Pavia. 7a Compagnia. Medaglia d'argento.
"Morto a Calatafimi il 15.5.1860" (G.U.).

14) CASASSA (non CASACCIA come nella G.U.) ENRICO RAFFAELE, di Gerolamo. N. a Genova (se ne sconosce la data). Carabiniere genovese.
"Morto a Calatafimi il 15.5.1860" (secondo la G.U.).

15) COLLI ANTONIO. N. a Montecchio (Reggio Emilia). Appartenne all'Intendenza dei Mille (Bollettino cito in Bevilacqua, p. 70).
Il Sylva lo annovera tra i morti di Calatafimi. Secondo la G.U. "nessun Colli figura negli elenchi dei morti e dei feriti dell'esercito meridionale"; ma un "Colli Antonio, allo sbarco di Marsala, apparteneva alla Intendenza, e il decreto e la medaglia spettantigli trovansi presso il Ministero della Guerra". Costui "da taluno fu creduto morto a Calatafimi od a Palermo", ma "è affatto sconosciuto alle provincie di Bologna, Modena e Padova".

16) ESCOFFIE' FRANCESCO LUIGI, fu Luigi. N. a Torino il 26.4.1837. 7a Compagnia.
"Morto a Calatafimi il 15.5.1860", per la G.U., Pecorini Manzoni e Sylva.

17) FASCE PAOLO FEDERICO, di Emanuele. N. a Genova il 20.6.1832. Carabiniere genovese.
Secondo la G.U. e Sylva, "morto a Calatafimi. il 15.5.1860".

18) GALIGARSIA SEBASTIANO, fu Michele. N. a Favignana (Trapani) il 28.10.1820. 3a Compagnia.
"Morto combattendo a Calatafimi il 15.5.1860", per la G.U. e Sylva.

19) GATTAI CESARE, di Alessandro. N. a Livorno (se ne sconosce la data). 2a Compagnia.
"Morto a Calatafimi il 15.5.1860" (secondo la G.U. e Sylva).

20) MAIRONI ALESSIO, di Gustavo Federico. N. a Bergamo il 28.12.1841. Studente. 8a Compagnia. Medaglia d'argento.
Per la G.U., mori "a Calatafimi 5 o 6 giorni dopo la battaglia". A causa di "ferita all'omero destro" (per Menghini), mori invece il 30.5.1860, al convento di S. Michele a Calatafimi, dov'era ricoverato (secondo Agazzi, p. 428).

21) MARCHESINI LUCIANO, di paternità sconosciuta. N. a Vicenza il 9.5.1800, secondo il Bevilacqua (la G.U. riferisce solo il luogo di nascita e la professione di barbiere). 6a Compagnia.
Per la citata G.U. è "morto a Calatafimi. nel 1860". Lo confermano Pecorini Manzoni e Sylva.

22) MARTIGNONI LUIGI, di Giuseppe. N. a Casalpusterlengo (Milano) il 7.5.1827. Avvocato. Fece parte delle Guide.
Pecorini Manzoni non lo cita. Sylva lo include tra i morti nella battaglia. La G.U. lo dice "morto a Calatafimi il 31.5.1860". Secondo un "quadro statistico dei feriti di Calatafimi curati a Vita", mori il 2.6.1860, per "ferita grave di proiettile alla schiena" (La Colla).

23) MARTINELLI CLEMENTE, di Natale. N. a Milano 1'8.4.1837. Domestico. 7a Compagnia.
La G.U. lo dice "morto a Calatafimi il 15.5.1860". Pecorini Manzoni ne tace. Nel Menghini figura morto il 18 giugno.

24) MONTALDO ANDREA, di Emanuele. N. a Genova (se ne ignora la data). la Compagnia.
La G.U. lo dice "morto a Calatafimi il 21.5.1860". E' citato da Sylva, ma non da Pecorini Manzoni.

25) MONTANARI FRANCESCO, fu Luigi. N. a S. Giacomo Roncole di Mirandola (Modena) il 22.3.1822. Ingegnere. Componente dello Stato Maggiore dei Mille.
Sylva lo ricorda tra i feriti di Calatafimi. La G.U. lo dice morto il 9.6.1860, a 22 giorni dalla battaglia di Calatafimi. Nel citato "quadro statistico" è confermata, alla data suddetta, la sua morte a Vita, "per frattura comminutiva al ginocchio destro, operato d'amputazione".

26) NICOLI FERMO, di G. Battista. N. a Bergamo il 9.8.1826. Filatoiere. 8a Compagnia. Medaglia d'argento.
Secondo la G.U. e Sylva, "morto a Calatafimi il 15.5.1860".

27) PAGANI COSTANTINO, di Giovan Battista. N. a Borgomanero (Novara) il 15.1.1837. Arruolatosi col falso nome di De Amicis, perchè disertore del R. Esercito. Componente del Quartier generale dei Mille. "Morto combattendo a Calatafimi il 15.5.1860": così la G.U. e Sylva.

28) PAVESI GIUSEPPE, fu Carlo. N. a Milano il 29.7.1840. 7a Compagnia.
Per la G.U. "morto a Calatafimi, combattendo il 15.5.1860". Sylva conferma; non se ne ha cenno nel Pecorini Manzoni.

29) PEDOTTI ANNIBALE ULISSE, fu Paolo. N. a Laveno (Varese) il 13.5.1831. Negoziante. 5a Compagnia.
Il citato "quadro statistico dei feriti di Calatafimi curati a Vita" ci dà notizia della sua morte, avvenuta il 12.6.1860, "per ferita grave all'inguine". Il Menghini, che non dà la data nè il luogo del decesso, lo dice "morto di ferita all'inguine sinistro". Nè il Pecorini Manzoni, nè il Sylva lo citano tra i morti di Calatafimi. Dal 1904, una lapide lo ricorda sulla facciata della chiesa di S. Francesco, a Vita. Ritengo curioso il fatto che un preciso e documentato elenco di "volontari garibaldini morti nella battaglia di Milazzo" (F. ROSSITTO, La città di Barcellona Pozzo di Gotto, Mazzone, Palermo 1987, p. 402), citi un Pedatti Ulisse da Luino (Luino e Laveno sono in prov. di Varese), ignoto alla G.U., in cui è Pedotti Annibale Ulisse con i dati anagrafici riferiti e con la precisazione che è "morto combattendo al Volturno il l° ottobre 1860".
L'arciprete di Vita, Antonino Gioia, in Trecento anni di storia civile ed ecclesiastica del Comune di Vita, Catania 1950, p. 276, trova strano che "tanto nei registri dello Stato Civile quanto in quelli parrocchiali di Vita, l'atto di morte del Pedotti non esiste", e che "manca soltanto questo, mentre quelli degli altri tre defunti (L. Martignoni, F. Montanari G. Romanello) furono regolarmente redatti". L'on. Ignazio Lampiasi (nell'opuscolo Per l'inaugurazione della lapide a Ulisse Pedotti, Fratelli Messina, Trapani 1904: inaugurazione presenziata dal fratello del Pedotti allora ministro della guerra) sostiene che il Pedotti morì a Vita e "fu sepolto nella chiesa di S. Francesco, a sinistra di chi entra".

30) PIETRI DESIDERATO, di Giuseppe. N. a Bastia (?) in Corsica. Di 23 anni. Cameriere. 4a Compagnia.
Ignorato dal Pecorini Manzoni, e citato dal Sylva. La G.U., rilevando la mancanza di "notizie su luogo e data di nascita", lo dice "morto a Calatafimi il 15.5.1860". Qui, combattendo, lo vide morire il Bandi.

31) PROFUMO ANGELO, di Antonio. N. a S. Francesco d'A1baro (Genova) il 10.5.1832. Commesso. Carabiniere genovese.
Secondo la G.U., "morto a Calatafimi il 15 maggio 1860, colpito da una palla al petto".

32) ROMANELLO GIUSEPPE, di Giovan Battista. N. ad Arquata Scrivia (Alessandria) il 18.3.1839. 5a Compagnia.
Per la G.U. è "morto a Calatafimi nello spedale il 24.5.1860". Il "quadro statistico" conferma la data della morte, avvenuta all'ospedale di Vita, per "ferita grave di proiettile alla coscia".

33) SACCHI ACHILLE LEOPOLDO di Giuseppe. N. a Pavia 1'8.4.1843 (data rilevata dal Bevilacqua). 7a Compagnia.
La G.U. dà il 1840 come anno di nascita e lo ricorda "morto combattendo a Calatafimi". Menghini lo dice "d'anni 16, ferito alla testa da mitraglia". E' citato, tra i morti del 15 maggio, da Pecorini Manzoni e Sylva.

34) SARTORI EUGENIO, fu Antonio. N. a Sacile (Pordenone) il 15.6.1830. Possidente. 1a Compagnia.
La G.U. afferma che è "morto a Calatafimi il 15.5.1860, colpito nel petto".

35) SARTORIO GIUSEPPE LUIGI, di Agostino. N. a Genova (nel 1830, rileva il Bevilacqua, specificando che era forse avvocato). Carabiniere genovese.

Anche per lui come già per il precedente, la G.U. afferma che morì a Calatafimi il 15.5.1860, "colpito nel petto".

36) SCHIAFFINO SIMONE, di Deodato. N. a Camogli (Genova) il 16.2.1835. Timoniere del vapore il "Lombardo". Componente del Quartier generale di Garibaldi.
Morto a Calatafimi il 15.5.1860, nel difendere la grande bandiera di Valparaiso, donata dagli Italiani a Garibaldi nel 1856.

37) TIBELLI GASPARE, di Gaspare. N. a Bergamo il 15.5.1842. Studente. 8a Compagnia. Medaglia d'argento.
Cadde tra i primi e al primo scontro, nel giorno del suo 18° genetliaco. Il suo nome è in Pecorini Manzoni e in Sylva.

38) TORRI LUIGI.
Nel citato "quadro statistico dei feriti della battaglia di Calatafimi" curati a Vita, appare un Torre (detto "Italiano", cioè garibaldino, per distinzione da altri feriti borbonici), "morto a 27 Maggio per ferita grave da proiettile alla gamba". Questi potrebbe essere il TORRI LUIGI che nel suddetto Bollettino n. 21 della Spedizione dei Mille risulta milite nell'8a Compagnia. Morto come l'Addi e senza che qualche familiare rivendicasse l'appartenenza di lui ai Mille, non fu incluso nell'elenco della G.U. Qui figurano un Torre Giacomo (quasi certamente quel Torri Giacomo che l'Agazzi dice ferito a Calatafimi ma morto a Napoli nel dicembre '60) e due Torri - Torelli, Carlo e Giuseppe; ma è da escludere l'identifIcazione di uno di questi tre col Torri "italiano", morto a Vita.

39) TREZZINI CARLO, di Pietro. N. a Bergamo il 15.11.1844. Studente. 8a Compagnia.
Morto il 10.6.1863. Scrive l'Agrati (p. 343): "Amputato d'una gamba, moriva dopo un martirio durato due anni, onde meriterebbe d'esser ricordato sul colle di Pianto Romano", tra gli altri caduti. Dopo l'amputazione a Vita, riparti per Palermo il 21 settembre 1860. Aveva riportato, a Calatafimi, frattura comminutiva alla coscia (La Colla).

40) VAJ ANGELO ROMEO, di Giuseppe. N. a Casorate Primo (Pavia) il 15.6.1844. La G.U. lo dice fornaio; il Bevilacqua, studente. 7a Compagnia.
Citato tra i morti di Calatafimi sia da Pecorini Manzoni che da Sylva.

41) VALCARENGHI CARLO, di Tullo. N. non a Bozzolo (come è scritto nella G.U.) ma a Tornata, in provo di Cremona, il 7.5.1838. Studente di medicina. 7a Compagnia.
La G.U. lo dice "ferito a Palermo, amputato e morto il 7.6.1860". Il Bevilacqua scrive di aver appreso dal pronipote dr. Ugo Valcarenghi, che cadde "sulle balze arse di Calatafimi al primo scontro".

L. MUCARIA: "La battaglia di Calatafimi".


pagina precedente

pagina successiva






Proprietà letteraria
riservata all'Autore


Ringrazio l'amico
Salvatore Gallitto
per il suo vivo
e sincero amore
per il prof.
Carlo Cataldo













E-mail e-mail - redazione@trapaninostra.it