Archivio culturale di Trapani e del1a sua provincia
Calatafimi e Garibaldi di Carlo Cataldo


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CALATAFIMI E GARIBALDI

Saggio storiografico commemorativo
sulla battaglia di Pianto Romano (15 maggio 1860)


MIE RICERCHE DOCUMENTARIE STIMOLATE DALLA COMMEMORAZIONE
DEL CENTENARIO GARIBALDINO DEL 1982

Nel 1982, preparando il mio saggio storiografico su "Alcamo e Garibaldi" (edito due anni dopo), rilessi ne "I Mille" del Bandi quest'animata descrizione delle "belle esequie" che si fecero in Alcamo nella chiesa dei Francescani al Baiguerra (così inesattamente citato), "morto per la ferita che ebbe a Calatafimi".
"Il morto, vestito della sua camicia rossa, giaceva sopra il catafalco, in mezzo a una infinità di grossi ceri; intomo al catafalco stavamo noi e stavano tre o quattrocento siciliani annati, e poi tutti gli uomini e le donne della città, poveri e ricchi.
A un certo punto delle esequie, comparve sul pulpito un bel frate, che, con una voce stupenda di baritono sfogato, intonò un'orazione, nell'udire la quale, io dissi tra me e me: "Se a' tempi del Vespro i frati predicarono così, non fu miracolo che non restasse vivo un francese sulle zolle di Sicilia".
Adesso non rammento con precisione che cosa disse il predicatore, ma ricordo che, in un certo punto, spenzolandosi per metà della persona fuor del pulpito e scuotendo le braccia, gridò: "Su, in nome di Dio, su dal monte e dal piano sorgete, o siciliani, e piombate sugli oppressori, come le lave dei vostri vulcani; udite le squille del Vespro che rintoccano ancora; vedete Giovanni da Procida, risorto in mezzo alle schiere degli oppressi. L'ora della vendetta è suonata; pugnate per la patria, pugnate per la fede, sterminate le torme degli ingordi mercenari dei tiranni;... Dio lo vuole, Dio lo vuole!".

La curiosità mi spinse a determinare quale fosse stata la chiesa dei funerali del Baiguera. Dedussi che, delle tre chiese dei Francescani, poteva trattarsi di quella di S. Maria di Gesù. Le ricerche documentarie confermarono che il garibaldino era stato là sepolto.
Per la cortesia dell'amico arciprete mons. Vincenzo Regina, consultai il "Libro dei defunti della chiesa madre di Alcamo" dell'anno 1860, rinvenendo al 1° giugno quest'attestato di morte:
"Die Prima Junij. Joannes Baiguera, filius (è qui lasciata in bianco l'indicazione della maternità e paternità), miles Italianus, sacro extreme unctionis Oleo roboratus, animam Deo reddidit. Cuius corpus de licentia R.mi Archipresb.ri D.D. Joseph Virgilio in ecclesia S.te M. e Jesu sepultum est".
In altre ricerche nell'archivio comunale, a p. 74 del "Registro dei morti del 1860", trovai il seguente atto di morte relativo al Baiguera, che figura col nome di Giovanni, come nell'attestato di morte della chiesa madre:

ATTO DI MORTE
Numero d'Ordine Centoquarantasette

"L'anno Milleottocentosessanta, il dì primo del mese di Giugno, alle ore venti due, avanti di Noi Matteo Notar Mistretta funzionante da Sindaco, ed Uffiziale dello Stato Civile del Comune di Alcamo, Distretto di Alcamo, Provincia di Trapani, sono comparsi Antonino Aiello, di anni quaranta due , di professione facchino, regnicolo, domiciliato in Alcamo, e Liborio Rocca, di anni trentuno , di professione perrlatore , regnicolo, domiciliato ivi, i qua­li han dichiarato che nel giorno d'oggi, del mese di sopra, anno corrente, al­le ore diciannove, è morto nello Spedale Civico Giovanni Baiguera di an­ni ventisette, nato in Brescia, di professione milite, domiciliato ivi, ed in Alcamo di passaggio, figlio di • , domiciliato ., e di ., domiciliata ., giusta il rapporto di pari data dell'Infermiere maggiore di detto Spedale, che si conserva nel volume de' documenti a foglio 67. Per esecuzione della legge ci siamo trasferiti insieme co' detti testimoni presso la persona defunta, e ne abbiamo riconosciuta la sua effettiva mor­te. Abbiamo indi formato il presente atto che abbiamo iscritto sopra i due Registri; e datane lettura ai dichiaranti, si è nel giorno, mese ed anno come sopra segnato da noi, e non da essi, che dissero essere analfabeti. M. Mistretta". (2)

* * *

L'eroismo di questo ignorato milite bresciano, venuto a combattere sulle balze di CalatafImi e a morire lontano dai suoi affetti, induca la Civica Amministrazione di Alcamo a dedicargli un segno di gratitudine e di ricordo per le presenti e future generazioni.
Sarebbe opportuno intestare al Baiguera una via adiacente alla chiesetta sepolcrale dei fratelli Sant'Anna. Si accosterebbero così, nella luce dell'Ideale, i patrioti di due lontane città - Brescia e Alcamo - uniti dalla stessa fede nella più grande Italia.


(2)I due attestati di morte del Baiguera sono finora inediti.


Atto di morte di Crescenzio Baiguera.




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Proprietà letteraria
riservata all'Autore


Ringrazio l'amico
Salvatore Gallitto
per il suo vivo
e sincero amore
per il prof.
Carlo Cataldo













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