L'AUTONOMIA PERDUTA E RITROVATA
di Alberto Barbata

PREMESSA

Piazza Vitt. Emanuele, monumento ai caduti e Chiesa Madre,
foto del 1938 del Cav. Ignazio Montalto.

Sono passate davanti ai miei occhi intere generazioni di giovani studenti, ho ascoltato sempre le loro istanze e con mio rammarico mi sono accorto, in questi ultimi anni, che l'accelerazione tecnologica e la comunicazione massmediatica, "la cui influenza si estende anche alla cultura, alla politica e all'arte, sembrano la bacchetta magica che trasforma l'inconcludenza, la ritrattazione e la confusione da fattori di debolezza in prove di forza.
Nel suo rivolgersi direttamente al pubblico, saltando tutte le mediazioni, la comunicazione ha un'apparenza democratica, ma è in realtà una forzatura che omologa ogni differenza".
La comunicazione è l'opposto della conoscenza, come sostiene il filosofo Mario Perniola. É nemica delle idee perché le è essenziale dissolvere tutti i contenuti. L'alternativa è un modo di fare basato su memoria e immaginazione, su un disinteresse interessato che non fugge il mondo ma lo muove.
Il mio paese ha bisogno oggi di immaginazione e di memoria. Solo così potrà salvare la sua autonomia e la sua identità storica e culturale.
Questo saggio sull'autonomia comunale è frutto non solo della mia emozione nei confronti della storia delle classi lavoratrici del mio paese, che un tempo riuscirono ad essere classe dirigente del libero comune, ma anche della coscienza civica che mi ha sostenuto negli ultimi quarant'anni.
Ringrazio tutti coloro che hanno sostenuto la ristampa di questo saggio, soprattutto per averlo fatto con una modestia fuori del tempo.

Alberto Barbata