In presenza di un pubblico numeroso e attento, si è svolta domenica 11 marzo, nella sala “G.B. Amico” del Seminario Vescovile, la tavola rotonda su “La poesia al tempo della crisi”. All’incontro, organizzato dalla Fondazione Pasqua2000 in collaborazione con la Biblioteca Diocesana “G.B. Amico” hanno partecipato Gianmario Lucini, editore e poeta, Marco Scalabrino, poeta e critico, Maria Antonietta La Barbera, scrittrice, già docente di Letteratura francese all’Università degli Studi di Palermo. Ha moderato la tavola rotonda Stefania La Via, poetessa, curatrice di eventi culturali, oltre che docente di Lettere in due scuole del trapanese.
Organizzato nella «GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA», l’incontro è avvenuto in occasione della presentazione delle antologie poetiche “La giusta collera. Scritti e poesie del disincanto” e “L’impoetico mafioso. 105 poeti per la legalità”, CFR Edizioni.
Non daremo qui un resoconto esaustivo del viaggio nel “mondo poetico” che – nel corso di tre ore – poeti, editori e critici presenti hanno fatto compiere ai numerosi intervenuti; per ragioni di spazio ci limiteremo a riportare due brani dell’intervista che, alla vigilia dell’incontro, Stefania La Via ci aveva concesso per LA RISACCA, mensile trapanese. Si tratta di appunti e spunti che sono riecheggiati negli interventi che hanno coinvolto il pubblico in sala; pubblico al quale era stato distribuito un questionario afferente alla poesia. Offriamo questi stralci alla riflessione di chi legge.
“Alla pratica sempre più diffusa della scrittura non si accompagna quella della lettura, che è sicuro nutrimento e sostanza per la prima. Oggi tutti si dichiarano scrittori e poeti solo per aver ‘gettato’ su carta un’emozione passeggera”.
“(…) Penso che [l'ispirazione] sia la componente “magica” e inspiegabile della poesia; deve esserci, ma da sola non basta. L’ispirazione non riguarda solo i poeti, ma tutti coloro che amano profondamente ciò che fanno, uno stato di grazia che bisogna attraversare per potere scrivere, ma che sicuramente da solo non è sufficiente per produrre vera Poesia”.
Che parlando di poesia ci si rivolga ad un “pubblico di nicchia” lo ha confermato, da editore, Gianmario Lucini che ha raccolto, nelle due antologie citate all’inizio, decine di composizioni di poeti provenienti da tutte le regioni d’Italia. Che la poesia abbia, poi, un mercato sostanzialmente povero trova conferma nel fatto che ben il 97% dei libri di poesia editi in Italia – dopo qualche fugace e infruttuosa presenza in libreria – finisce al macero.
Certo, più che un contraltare e restando in tema, un suggerimento per produrre vera Poesia – e di questa tentare di risollevare le sorti – l’abbiamo trovato nel gustoso ed intelligente acronimo CRISI proposto all’uditorio, a conclusione del suo sentito intervento, Maria Antonietta La Barbera. “In poesia, come nella vita, perché non provare a mettere: Condivisione, Responsabilità, Impegno, Speranza, In…sieme”?! Suggerimento che condividiamo e che giriamo, senza inutili commenti, ai nostri lettori.
Visualizza in altra scheda l’intervento di MARCO SCALABRINO
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